[Articolo pubblicato nella Webzine Sul Romanzo n. 2/2013, La difficoltà dell'inizio. Il coraggio del primo passo]
In my end is my beginning»
Thomas Eliot, Quattro quartetti
Proprio nei giorni in cui lavoriamo alla stesura di questo pezzo, l’Italia attraversa una fase delicata e importante. Due avvenimenti scuotono l’opinione pubblica, le contrattazioni di governo, a seguito di elezioni incerte e dall’esito ancora non definito e l’organizzazione del conclave. In entrambi i casi, le circostanze sono piuttosto peculiari; da un lato, per la presenza di un movimento di recente formazione, che ha fatto irruzione nella vita politica, dall’altro, per le inaspettate, e quasi uniche nella storia, dimissioni del Pontefice. In realtà, tali cose dovrebbero interessarci poco, dato che non ci spetta, in questa occasione, il compito di fare alcuna analisi sull’attualità. Ma il caso vuole che l’argomento di cui stiamo trattando è la difficoltà di un inizio. Per la precisione la difficoltà di un nuovo in inizio. E allora questo riferimento, per quanto veloce, ci offre la possibilità di sottolineare quanto il tema dell’inizio non sia solo di livello teorico e filosofico, ma ci riguardi da vicino, quanto esso sia attuale e socialmente rilevante. Perché ciò che ci proponiamo di dimostrare è se e in che modo la nostra epoca sembra attraversare trasformazioni, inevitabili e determinanti per il futuro. Per riuscire in questo scopo occorre attraversare prima alcune tappe, tracciare un quadro preciso e maturare alcune riflessioni, anche di natura più filosofica.
La citazione di Elliot in apertura sottolinea da subito il legame quasi uterino che unisce inizio e fine. Non esiste un inizio in assoluto, se non in casi remoti e sconosciuti. Un inizio segna il passo successivo alla fine di qualcosa. L'inizio è sempre un dopo, che poggia sulle rovine. Un inizio muove dal silenzio e il silenzio non è mai totale.
L’Apocalisse stessa, il momento forse più importante all’interno della tradizione cristiana, non è altro il momento estremo che precede l’inizio di una nuova dimensione. Allora, prima di parlare di quali cambiamenti potrebbero entrare in atto nella nostra epoca e di quali trasformazioni si profilano nell’immediato orizzonte, sarebbe bene accennare alle cose che vengono indicate come concluse; capire su quali rovine è possibile un nuovo inizio.
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