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Anche gli oranghi nel loro piccolo si incazzano

Creato il 16 luglio 2013 da Vidi

Il locale davanti a cui è stato affisso il cartello dell'immagine a corredo del post è la pizzeria Sorbillo a Napoli

Il post è preso dal blog 'Torte scorrevoli'

Anche gli oranghi nel loro piccolo si incazzano
di Licia Satirico

Torte scorrevoli è lieto di pubblicare il testo della petizione presentata poche ore fa da una delegazione di oranghi di Sumatra e del Borneo presso il Senato della Repubblica Italiana.

“Premesso che noi oranghi:

siamo frugivori e arboricoli,

siamo notoriamente permalosi,

siamo in via di estinzione,

non abbiamo velleità di riscrivere la Costituzione,

non abbiamo mai ibridato la nostra specie con porcelli elettorali e premi di maggioranza,

non siamo mai stati ministri della Repubblica,

non riteniamo la nostra condizione esistenziale oltraggiosa o infamante,

non siamo razzisti (al massimo un po’ maneschi, ma solo durante il corteggiamento),

non abbiamo mai fatto infuriare musulmani con suini urinanti e magliette controverse,

non abbiamo mai rilasciato dichiarazioni contro negri, islamici e comunisti né discettato di esseri inferiori senza chiamare in causa lo stesso Calderoli come raggelante esempio,

non abbiamo mai preteso di semplificare il mondo distinguendo tra oranghi buoni e cattivi, neri, rossi, ebrei, cattolici e musulmani,

non siamo mai stati di fede leghista pur amando il verde,

non siamo mai stati pagati lucrosamente per i nostri servigi pur essendo analfabeti istituzionali,

non ci riteniamo responsabili dell’imbarbarimento della vita civile,

non offendiamo nessuno, né con parole volgari né con la nostra presenza, della quale rivendichiamo con orgoglio la grande dignità,

chiediamo con forza

che Roberto Calderoli decada immediatamente da vicepresidente del Senato, non

Anche gli oranghi nel loro piccolo si incazzano
 essendo possibile la sua decadenza retroattiva da tutte le cariche precedentemente ricoperte;

che venga affidato ai nostri servizi sociali: benché cavernicolo, diventando arboricolo per qualche mese potrebbe finalmente perdere l’uso della parola, specie durante il periodo degli accoppiamenti;

che l’intero sistema istituzionale che ha sancito (anche) il cursus dishonorum di un nostro discendente apocrifo, che i darwinisti definirebbero “forma transizionale”, venga deportato con le cattive in Kazakistan (tanto il ministro degli interni non se ne accorgerebbe neppure);

che il nuovo mondo de-calderolizzato, de-berlusconizzato, de-borghezizzato, de-alfanizzato, de-bondizzato e bonificato da ogni altro male dell’esistenza sia plurale, laico e ambientalista, abolendo ogni discriminazione;

che per l’avvenire gli esseri umani si distinguano solo, come noi oranghi, per la capacità di pensare e di amare;

che la nostra vibrata protesta non ci renda troppo simili a voi, per scongiurare il rischio che qualcuno di noi si calderolizzi dicendo che tutti gli oranghi sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.

Con osservanza,

Gli Oranghi

 

E ORA CHE HAI LETTO, SE ANCHE TU COME ME
TI SENTI UN ORANGO E NON UN RAZZISTA,
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