È ancora ben vivo nella memoria il ricordo delle ferventi polemiche riguardo il 17 marzo, data in cui si festeggerà il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. La Lega si era messa di traverso, imponendo che quei giorni si lavorasse. Alla fine, in un drammatico Consiglio dei Ministri, l’ha avuta vinta il resto del Governo e quindi quel giorno le serrande rimarranno abbassate.
Non senza niente in cambio, però. Perché è un do ut des continuo tra Lega e PDL. Il baratto si è consumato oggi nel Consiglio regionale lombardo, dove la Lega stava facendo un coriaceo ostruzionismo contro la legge per le celebrazioni dei 150 anni. Il PDL ha consentito al partito di Bossi di celebrare la festa della bandiera della Regione Lombardia, in cambio del ritiro dei 40 ordini del giorno e dei 200 emendamenti presentati per impantanare il provvedimento.
La Lega non aspettava altro. La festa della bandiera (che tra l’altro deve essere ancora disegnata) si terrà con tutta probabilità il 29 maggio che, come ricorda il capogruppo leghista Stefano Galli, è il giorno della battaglia di Legnano. In quello scontro la Lega Lombarda, guidata da Alberto da Giussano, sconfisse Federico Barbarossa. Sostanzialmente, allora, è una festa del Carroccio, una celebrazione delle origini della Lega.
Quindi, essendo una ricorrenza così decisiva, i leghisti confermano che quel giorno non si deve lavorare.
Il 17 marzo invece? Si lavora, eh beh, vuoi mettere?