Rialzo dei tassi dei Paesi emergenti e secondo taglio agli stimoli monetari della Federal Reserve hanno causato un andamento prezzo oro negativo.
Andamento prezzo oro in flessione nella settimana appena trascorsa, sebbene fosse iniziata con presupposti incoraggianti. Nonostante le tensioni finanziarie in Cina non si siano allentate, il default del fondo CEQ1 è stato evitato, mentre a sgonfiare un pò i prezzi del metallo giallo ci hanno pensato le banche centrali di alcuni Paesi.
Le quotazioni.
La settimana si era aperta con il prezzo dell’oro a 1.270 dollari l’oncia, mentre ieri ha chiuso a 1.245 dollari circa. Il calo è, quindi, dell’1,97%. Anche nella divisa europea si è registrato una flessione delle quotazioni, passate da 929 euro di inizio contrattazioni di lunedì scorso a 923 euro circa, con un cedimento dello 0,65%. La differenza rispetto alla variazione in dollari è anche conseguenza del mutato tasso di cambio registrato in settimana, con l’euro che ha perso contro il biglietto verde oltre l’1%.
Da inizio anno il guadagno dell’oro in dollari si è ridotto al 3,06%, in euro al 4,89%.
