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Il cameraman e l'assassino (1992) - 2,5/5
Bonzel (1961), regista e direttore della fotografia belga, è noto per aver co-diretto "Il cameraman e l'assassino"; la sua unica altra regia è un cortometraggio del 1987.
-Il cameraman e l'assassino
(C'est arrivé près de chez vous) di Rémy Belvaux, André Bonzel, Benoit Poelvoorde - Belgio 1992 - thriller - 95min.
Solo apparentemente originale e meno provocatorio di quel che sembra, è comunque un film interessante che riesce a colpire a sufficienza da meritarsi una visione.
Una troupe cinematografica riprende le gesta di un serial killer di pesci piccoli seguendolo non solo durante le sue azioni criminose ma anche nella sua vita privata, instaurando con lui una perversa complicità (e di conseguenza, almeno in teoria, provocando la stessa reazione nello spettatore), aiutandolo persino nello svolgimento dei suoi compiti. Dopo tanta violenza, il finale può essere considerato quasi una "lieta fine".
"Film estremo con importanti risultati teorici" (dizionario Morandini). "...probabilmente il film più controverso della storia del cinema belga" ("1001 film da non perdere", a cura di Steven Jay Schneider).
E' forse un film di denuncia dell'assuefazione alla violenza? Ha forse uno scopo didattico o catartico? Può essere considerato un precursore di "Funny Games"? No, no e no. E' un filmetto furbo e ottimamente girato, grande esempio di cosa si può fare con un basso budget, che si compiace molto di quel che mostra (ma non è che lo critico per questo, anche perchè come sapete sono un horror fan) e si diverte delle situazioni che crea. La scena di stupro, che tanto si dice dovrebbe fare da spartiacque tra la prima parte (noi complici dell'assassino) e la seconda (la consapevolezza del nostro voyerismo ci porta alla riflessione sulla rappresentazione della violenza) è in realtà meno eccessiva e scandalosa di quanto viene scritto da tutte le parti (come spesso accade nelle scene di stupro, dato che la penetrazione non è praticamente mai filmata quindi ci si rende subito conto della finzione della cosa). Il film, profondamente debitore sia di pellicole a lui contemporanee (Le iene, "Henry pioggia di sangue") per i temi trattati, non è nemmeno originale nello stile, dato che i mockumentary esistono dai tempi di Cannibal Holocaust (1980), film ignobile ma dall'idea indiscutibilmente geniale. In definitiva è un film che si inserisce in un filone già tracciato, senza aggiungere nulla di nuovo, anche se in sè è ben realizzato e recitato. Senza infamia e senza lode. Vedibile ma anche trascurabile, comunque solo per appassionati.
Voto: 2,5/5
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