In una bella intervista rilasciata al sito hoopshype.com, Andrea Bargnani ha parlato un po’ di tutto: della nuova stagione in cui avrà un ruolo più importante nei suoi Toronto Raptors, dello scorso anno davvero difficile per la squadra, del mercato protagonista in queste ultime settimane anche della situazione della Nazionale Italiana. Vi riportiamo le risposte più interessanti rilasciate dal Mago, mentre qui potete leggere l’intera intervista in inglese.
- Come ti senti ora che Chris Bosh ha lasciato la squadra? Da un lato è ovvio che la squadra ha perso un pezzo importante, ma dall’altro questo ti aiuterà a crescere ancora come giocatore avendo un ruolo più importante:
“Sicuramente ha lasciato un grande vuoto andando via perchè un grande giocatore, un All-Star; giocare con lui rende la vita più facile a tutti, ma questa è un’opportunità per me e i miei compagni per crescere e fare un salto di qualità.“
- Senti che i Raptors ora sono la tua squadra?
“L’ho sempre sentita mia come squadra, stavo bene anche l’anno scorso quando ero la seconda opzione dell’attacco. Dobbiamo ancora chiudere la squadra perchè il mercato è aperto, e spero che questo ci porti a fare meglio l’anno prossimo, la scorsa stagione non abbiamo fatto i playoff, quindi possiamo fare solo meglio.”
- Come pensi si sia mossa la squadra in questo mercato estivo?
“Penso che abbiamo firmato dei giocatori di grande talento come Kleiza e Andersen, i due ragazzi scelti al draft forse non sono ancora pronti per scendere in campo e risultare decisivi, ma cresceranno bene, come hanno fatto DeRozan e Weems che nella Summer League hanno fatto vedere grandi miglioramenti. Poi abbiamo acquistato Barbosa, a cui piace giocare in velocità e ci darà un nuovo ritmo. Siamo una squadra giovane, atletica e che può correre molto. Dovrebbe essere un basket divertente da giocare.”
- In quale area pensi di dover continuare a migliorare maggiormente?
“Di sicuro devo continuare a lavorare sulla posizione a rimbalzo e sul post basso.”
- Pensi che l’All-Star Game sia un obiettivo raggiungibile per te quest’anno?
“Penso che l’All-Star Game sia il sogno e l’obiettivo di tutti i giocatori del Mondo. Si lavora, si cerca di migliorare ogni anno per arrivare a questa meta, non si può fare più di questo.”
- Si sente la pressione per essere stati scelti con la prima posizione assoluta al draft NBA?
“Non proprio. Ho avuto maggiore pressione quando ero in Europa e non sapevo se sarei mai riuscito a diventare un giocatore NBA. Un anno prima del draft non sapevo neanche cosa fosse! Penso che il draft porti più pressione sui giocatori americani, per gli europei è un’opportunità di venire a giocare nella Lega. Non significa molto essere il numero 1 o il numero 2. Ovviamente sono stato molto felice di essere scelto con la prima moneta, perché era una cosa storica per un giocatore europeo. Ma ero ancora più contento perché ho avuto la possibilità di andare in una città come Toronto.”
- Si è parlato, l’anno scorso, di una divisione tra i giocatori americani e quelli non americani nel vostro spogliatoio. C’è qualcosa di vero in questo?
“No, non c’era alcuna divisione. Naturalmente con i ragazzi europei si hanno più cose da raccontare, ma eravamo tutti amici. Se parlo con Josè (Calderon), ovviamente ho più cose di cui parlare, perché veniamo quasi dallo stesso posto e possiamo parlare della città in cui siamo stati in Spagna o in Italia.”
- Che cosa è successo alla Nazionale Italiana? Fino a qualche anno fa sono arrivate delle vittorie, mentre adesso la situazione non è delle migliori.
“Giocare in Europa è davvero difficile. Le altre squadre sono sempre molto ben attrezzate e hanno un sacco di giocatori con molta esperienza in Eurolega. In Italia è diverso. Il basket italiano, il campionato… non è grande come in Spagna, per esempio. Siamo abbastanza giovani, abbiamo bisogno di crescere e imparare a giocare insieme. L’Europa non è facile.“