Angeli e Bimbe
di Iannozzi Giuseppe aka King Lear
Amicizie esaurite
Perché non volete tenerle compagnia?
Ha sofferto solitudine così a lungo
Scusate vostra indifferenza
con masticato dire “amicizie esaurite”
In tanti le avete assicurato
che lei Angelo Azzurro
Allor perché vi tirate indietro
come chi scagliata la pietra
nasconde poi la mano
in prima tasca aperta?
Non vedete forse il muto pianto
che gl’occhi le han gravato?
Una bambina, giusto una bambina
che sfoga lacrime di donna
nascondendo la fragilità
nella fragilità d’una mano
portata sul volto incantato
Perché vi ostinate a dire “amicizie esaurite”?
Perché questa umiliazione?
Angelo Azzurro tace ma dentro ci sta male
E voi, voi come state?
Rondine
ad Angelika Karamella
che mi stuzzica le fantasie
Mangiava liquirizia
Lei diceva “Sai, la dieta”
Non le credevo, Dio, certo che no
Però c’era un però,
baciarla mi dava un sapore strano
Nuda era più bella che mai
Non sapevo
se amavo di più il suo corpo o…
o quel suo modo buffo
di riempirmi di schiaffi
una volta giù a letto
Lei andava con le rondini
Non sapevo mai
quando l’avrei trovata al posto suo
a rammendare le lenzuola
con le sue piccole piccole mani
Lei mangiava liquirizia,
poi a mezzanotte mi baciava
e per la notte ero in sua balia,
un cuscino maltrattato e felice
di finir male
Lei l’aveva sempre vinta su me
Il tipo duro non la eccitava
o forse sì, non me l’ha detto mai
Lei mangiava liquirizia
“Per la dieta, sai!”
Poi mi canzonava, “Scrivi una poesia,
non ti far pregare, scrivi una poesia,
le ali d’una farfalla con le tue mani”
E mi dava la schiena nuda, offesa
o forse no, non l’ho capito mai
Lei mangiava liquirizia,
a letto mi sbatteva, mi graffiava,
e del mio sangue e delle mie lacrime rideva
cacciandosi in cucina nuda…
nuda e appetitosa più che mai
Poco di buono
a Vany,
Piccola Peste e Angioletta
Ho paura, o no
C’è però che adesso
non è più tempo di tacere
Hai messo a nudo il gioco,
son quel dongiovanni
che temevi
Bambina, ho sol bisogno
d’un motivo per soffrire
Bambina, fammi male
L’amore è così volubile,
oggi c’è e domani sfuma alto
nelle spire d’una sigaretta
Son quel poco di buono
che ti ha sempre detto papà
Con me, sì, staresti male
Ma oggi fai tu del male a me,
ogni volta che dimentichi
con la tua parola
d’eccitare l’immaginazione
Ho paura, o no
C’è però che adesso
non è più tempo di dormire
Hai messo a nudo il gioco,
son proprio io il poco di buono
che da te merita una lezione…
La Maschera
di RomanticaVany e Iannozzi Giuseppe aka King Lear
Nuda la maschera giace:
beffarda, ben cela
il falso suo rovescio pensiero.
L’indicibile suo volto
tra me e te or s’insinua,
sì tanto simile
a un terza persona;
e muta spia
azioni e nostri ardori.
Interroga forse i cuori?
O col muto suo aspetto
vuol in noi insinuar sospetto?
Chi vuol essa ancor incantare?
Ancora accenni
di mani nelle mani,
di labbra su labbra,
di piaceri su piaceri:
così io spero
nutrendo fede
che nessuna maschera
possa il nostro destino
comandare. Non mio il desio
di veder il volto nascosto
che d’inganno si nutre
nel bene e nel male
certamente.
Oltre mi spingo io
allontanando il muto suo sguardo,
sfogliando petali di sorrisi
tenendo vivo ugual verso
sicura che la Poesia ch’è nostra
vivida ha in seno la fiamma.
Tutto, oltre le parole
all’orecchio sussurrate,
ha un senso
bello e infinito.