Qualche tempo fa erano usciti un paio di articoli in Francia che raccontavano di come nel paese la chiesa stesse perdendo il suo peso politico, il consenso oltre che le vocazioni, una situazione a quanto pare diffusa in altri paesi europei. Anche in Italia non è che vada benissimo, la forza qui è la presenza diretta del Vaticano sul territorio, e il suo peso nella vita politica Italiana con tutta quella serie di ingerenze molto scomode e fastidiose. Una buona fetta di cattolici ormai accetta, o quanto meno reputa giusta, la libertà di scelta dell’individuo su questioni come ad esempio l’aborto, il fine vita e tutta la questione sulla morte dignitosa, o l’unione delle coppie gay e il loro diritto alla famiglia. Questo perché la società si sta evolvendo, si aggiorna, si mette al passo coi tempi, nonostante qui e la qualche sacca di resistenza. La chiesa non ci riesce, non riesce a trovare la forza di quella marcia in più. Preferisce la sicurezza di quella sacca resistente dura e pura, ma che costituisce alla fine un gruppo minoritario rispetto al grande bacino decisamente più moderato e che non è disposto a seguirla in ogni sua lotta contro i mulini a vento. In Spagna, a Barcellona, il Papa ha difeso ancora una volta i valori della famiglia tradizionale, l’unione tra uomo e donna. In un suo passaggio ha detto: “devono essere sempre presenti i progressi morali, come l’attenzione, la protezione e l’aiuto alla famiglia, poiché l’amore generoso e indissolubile di un uomo e una donna è il quadro efficace e il fondamento della vita umana nella sua gestazione, nella sua nascita, nella sua crescita e nel suo termine naturale”. Ma sono proprio quei progressi che mancano nella chiesa di oggi, che continua a guardare nel suo piccolo cortile e non accetta il cambiamento ormai in atto, perdendo quindi consenso un po’ ovunque. Il Papa continua, di visita in visita a ribadire questo concetto della difesa dei valori morali, ma se per valori morali continua ad intendere dogmi ormai arcaici di un modo di pensare ormai obsoleto, invece che i reali diritti umani e sociali chiesti e urlati a gran voce dalla società, anche cattolica, allora andrà poco lontano.
La protesta di ieri, quel bacio gay collettivo al passaggio del Papa, è stato un atto di forza, forza dell’amore anche, e non un disdicevole segno della decadenza della moralita, moralità che piuttosto comincia sempre più a venir meno proprio entro i confini di un certo “gregge” che dietro il pensiero unilaterale della chiesa si nasconde in maniera bigotta e ipocrita. Forse è il caso che il Papa e i suoi comincino a rendersi conto per bene di quali siano realmente gli Angeli e quali i Demoni.