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Another earth in multiple universes.

Da Arturo Robertazzi - @artnite @ArtNite
  • Categoria Cuore

Uscito dal Rollberg Kino, nel freddo di Hermannstraße, ascoltavo mad world e osservavo le emozioni riposarsi come foglie dopo un forte vento.

Ma non volevo scriverne.

Non volevo scrivere di Another Earth, della sua storia drammatica incastonata dentro a una trama fantascientifica, degli occhi di Rhoda e le rughe di John; non volevo scrivere della bellezza delle immagini della seconda terra, specchio della prima, che, insieme alla luna, tramonta e fa tutto rosso.

Nel freddo di Hermannstraße, convinto che non avrei scritto di Another Earth, pensavo a un luogo non lontano, da qualche parte nello spazio, dove poter incontrare un altro me, e chiedergli “ti va una birra?”. Pensavo a tutto questo, quando, prima di attraversare la strada, al semaforo, lo sguardo mi è caduto su un piccolo graffito disegnato su un cestino della spazzatura, di quelli arancioni, che da un lato hanno un posacenere.

I love the idea of multiple universes, it means that we are still together somewhere else“, dice il disegno, al centro il viso di una donna.

Ho sorriso. Ne ho scattato una fotografia. Non volevo scriverne, ma in questo universo l’ho fatto.

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