Ante Tomic e la voglia di vincere

Creato il 18 marzo 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

Il Real Madrid è in una situazione difficile, da una parte c’è la volontà di vincere qualcosa dopo i tanti bocconi amari ingoiati nelle ultime stagioni mentre dall’altra c’è il bisogno di far crescere un nucleo molto giovane e promettente. L’addio di coach Ettore Messina è stato dovuto in parte anche a questa contraddizione interna ma il suo successore, Emanuele Molin (da moltissimi anni suo assistente), sta facendo comunque bene in campionato spagnolo anche se ora arriva l’ostacolo più difficile, l’Eurolega.
Uno dei giocatori sui quali farà massimo affidamento Molin e tutto il Real sarà Ante Tomic, centro croato che quest’anno ha preso in mano la squadra per quanto riguarda l’area pitturata. Tomic è uno dei prospetti europei più interessanti anche in ottica NBA (è classe ‘87) visto il fisico che possiede (218 centimetri per 118 chilogrammi) anche se lui per ora non ci pensa, come detto in questa bella intervista ad un sito internet spagnolo di cui vi riportiamo le parti più interessanti:

Per ora non penso all’NBA. Sono molto concentrato sul Real Madrid e su cercare di vincere qualcosa qui; un trofeo tra la Liga ACB e l’Euroleague dobbiamo portarlo a casa, e per farlo intanto cerchiamo di andare alle Final Four. So che molti scout sono venuti a vedere le nostre partite e anche me quest’anno ma io sono legato agli Utah Jazz che mi hanno scelto al draft nel 2008 (44esima scelta assoluta ndr) e se andrò nella NBA giocherò con loro.”

Il giocatore croato sa bene però di dover migliorare ancora molto, soprattutto sulla sua continuità di rendimento:

Sta accadendo molte volte nel corso di questa stagione che riesco a giocare bene per alcuni tratti della partita e poi non riesco più a essere incisivo. Non è facile per me ammetterlo, ma ho un sacco di cose da migliorare sotto questo aspetto e l’ho fissato come mio obiettivo primario. Purtroppo questo pensiero spesso mi deconcentra anche durante le partite perchè penso di dover fare un’altra cosa buona dopo averne appena fatta una e invece commetto un errore. Devo cercare di trovare una certa continuità.”

Ovviamente non poteva non esserci anche un parere su Messina, sul suo addio e sul successore in panchina, Molin.

Ogni allenatore ha un modo di fare le cose, di allenare, di trattare le persone (in quanto assistente è anche il suo compito, ndr); ora c’è un senso di liberazione, ma è tutto diverso. Dobbiamo aiutare Lele (Molin), perché è la sua prima esperienza come capo allenatore e necessita della massima fiducia.
Rispetto a Messina lui è più bravo nel trattare con i giocatori. Non credo che l’allenatore debba essere mio amico, intendiamoci, il tecnico deve avere rispetto per i suoi giocatori e viceversa e da quel punto costruire le basi di una relazione. Ma non posso assolutamente parlare male di Messina. Mi ha portato qui e mi ha dato l’opportunità di giocare nel club dei miei sogni. Ha fatto delle cose sbagliate, ma tutti facciamo degli errori. Io posso solo ringraziarlo
.”


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