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Anteprima: Break-Ossa rotte, di Hanna Moskowitz, in uscita il 25 Aprile 2011! Preparatevi a leggere ciò che non vi sareste mai aspettati

Creato il 11 aprile 2011 da Glinda
Arriva il 25 Aprile per Giunti Y, Break-Ossa rotte, nuovo libro shock, che promette una quantità incredibile di emozioni e ha fatto guadagnare alla giovane autrice, Hanna Moskowitz, allora quindicenne, una sfilza di riconoscimenti.
Il romanzo racconta l'intensa storia di Jonah, che a diciassette anni si sente schiacciato dalla vita e dalle terribili situazioni che lo circondano e lo opprimono. Jonah vuole essere abbastanza forte da sopportare il peso che porta nell'animo, e se è vero che ciò che non ti uccide ti fortifica allora lui sarà forte come una roccia, dopo aver concluso la propria missione autodistruttiva: quella di spezzarsi tutte le ossa del corpo volontariamente.
Volete comprendere i motivi che spingono un diciassettene a farsi così male? Allora dovete superare il pregiudizio e lanciarvi nella lettura di Break, che lascerà tutti con il fiato sospeso sino all'ultima pagina.
Anteprima: Break-Ossa rotte, di Hanna Moskowitz, in uscita il 25 Aprile 2011! Preparatevi a leggere ciò che non vi sareste mai aspettati
 Editore: Giunti YPrezzo: euro 14,50 Numero pagine: 280 Uscita: 27 aprile 2011 Titolo: Break-Ossa rotte Autore: Hannah Moskowitz
Questa è la storia di una missione disperata, estrema, ai limiti del concepibile. È la missione di Jonah, un ragazzo di 17 anni che ha deciso di rompersi sistematicamente e volontariamente tutte le ossa che ha in corpo.Jonah ha una famiglia a dir poco difficile. Ha due genitori quasi assenti, che non ricordano più perché stanno insieme e a malapena riescono a tenere le fila di un matrimonio che sta rovinando la loro vita e quella dei figli. E ha due fratelli: Will, di pochi mesi, che piange incessantemente, e Jesse, di 16 anni. Il rapporto tra Jonah e Jesse va ben al di là dell’amore fraterno. Sì, perché Jonah è l’angelo custode di Jesse, colui che ogni giorno lo salva da morte sicura per soffocamento. Jesse soffre infatti di gravi allergie alimentari, soprattutto al latte e, dato che Will è ancora un poppante, Jesse non è mai al sicuro, nemmeno in casa. I suoi attacchi sono violenti, terribili, devastanti, tanto da spedirlo in ospedale. Jonah non può permettersi di perderlo mai di vista: controlla tutto ciò che mangia, tocca, respira. Si assicura anche che quella sbadata di sua madre non allatti Will e poi tocchi il fratello. Ogni volta che il cellulare squilla, il cuore di Jonah parte al galoppo per la paura che Jesse sia in fin di vita. Jonah vuole essere più forte, ha bisogno di essere più forte, per sorreggere una famiglia sull’orlo del baratro, per sostenere un fratello che rischia di morire ogni giorno, per non cedere al raptus omicida nei confronti di un bebè che riduce a brandelli i nervi di tutti. Rompersi le ossa e guarire è l’unico modo che Jonah conosce per rinforzarsi. Perché chiunque sa che un osso fratturato ha il potere di curarsi da solo e di ricrescere più forte, rinvigorito. E il primo pensiero di Jonah ogni mattina è quello di escogitare nuovi metodi per raggiungere lo scopo nella maniera più veloce ed efficace possibile.La sua è una storia di autodistruzione per amore.Dita, gomiti, femori, costole: il conto è minuziosamente riportato. È un’impresa metodica.Una scarica di adrenalina, poi il dolore, intenso, nauseante.Un libro crudo e provocatorio, che descrive con realismo una forma estrema di autolesionismo.La storia di un ragazzo raccontata da una sedicenne: è sorprendente come la giovane scrittrice sia stata in grado di ricostruire le dinamiche psicologiche di un adolescente.Un libro che non può non lasciare un segno.
Un piccolo estratto dal libro
Con la botta di oggi, fanno 2 femori + 1 gomito + 1 clavicola + 1 piede + 4 dita della mano + 1 caviglia + 2 dita del piede + 1 rotula + 1 perone + 1 polso + 2 costole.
Totale = 17 ossa rotte.
Ne mancano 189.
Collisione. La prima sensazione è un dolore che conosco, un dolore sordo, il rumore del mio corpo  che incontra il cemento. Mi preparo mentalmente al dolore vero – sarà tremendo, ma almeno ci sono abituato. E invece no. A questo dolore non sono affatto abituato. Mi sta letteralmente esplodendo un braccio. Ogni singolo tendine, ogni muscolo, ogni osso e tutto un fianco mi vanno a fuoco, corpo che schiaccia corpo, un dolore arancione e orrendo, il peggiore che abbia mai provato.
Non appena riesco a prendere fiato, urlo.

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