Dopo il successo di Dentro Jenna, Beastly e Promessi Vampiri, la Giunti Y si è aggiudicata un nuovo libro che scalerà le classifiche. L’autrice è giovanissima, ad oggi ha infatti solo diciannove anni ed è al primo anno di college, ma quando scrisse “Break”, ne aveva quindici. Un talento che non finisce di stupire, con un nuovo libro in uscita negli U.S.A ad Aprile ed uno già in produzione, che vedrà la luce nel 2012, ha conquistato numerosi premi, oltre al vasto consenso di pubblico con la storia appassionante e sentita di Jonah.Il titolo in italiano è “Break-Ossa rotte”, mentre la sorprendente autrice è Hannah Moskowitz.
Qui non ci sono Vampiri, magia o un futuro distopico frutto dell’immaginazione, perché la storia raccontata, è la storia di un’adolescente, in una famiglia disastrata, che cerca un modo per sfogare rabbia e frustrazioni, ma anche per essere più forte, per avere spalle più larghe sulle quali poggiare il peso che si è accollato. Genitori che si trascinano in un matrimonio che fa del male a tutti, fratelli piccoli a cui badare... Non sono scenari poi così distanti dalla realtà, nella nostra epoca. Jonah è il figlio maggiore, l’uomo di casa e il custode del fragile fratello minore Jesse e del neonato Will. Tranquillizzare il piccolo perché smetta di piangere come un ossesso minando la sanità mentale di tutti, sopportare l’alternarsi del gelo o dei battibecchi tra i genitori, controllare osssivamente che Jesse non mangi o tocchi nessun derivato del latte che gli causerebbe un immediato shock anafilattico, richiede uno sforzo enorme, e solo chi è forte può andare avanti. Così Jonah decide di farsi del male, di rompere le sue ossa per farle risaldare e diventare più forti. Una ricerca della continua rinascita del proprio corpo, un modo di cambiare i pezzi che gli sono stati dati, per creare un nuovo e più forte ragazzo.
Un libro forte e crudo, che toccherà le corde più intime del vostro cuore. Un libro per pensare e cercare di capire. Un libro per chi sta vivendo l’adolescenza, ma anche per chi vuol cercare di capirla per diminuire il divario generazionale. Un libro straordinario, che colpisce, se solo ci si ferma riflettere che chi l’ha scritto aveva due anni in meno dello stesso protagonista quando lo ha iniziato, e nonostante ciò, ha saputo entrare con chiarezza e maturità nel modo di sentire e pensare di un coetaneo.
Autore: Hannah MoskowitzEditore: Giunti EditorePagine: 280Prezzo:euro 14,50Data di uscita: 27 aprile 2011Trama:
Jonah ha una famiglia a dir poco difficile. Ha due genitori quasi assenti, che non ricordano più perché stanno insieme e a malapena riescono a tenere le fila di un matrimonio che sta rovinando la loro vita e quella dei figli. E ha due fratelli: Will, di pochi mesi, che piange incessantemente, e Jesse, di 16 anni. Il rapporto tra Jonah e Jesse va ben al di là dell’amore fraterno. Sì, perché Jonah è l’angelo custode di Jesse, colui che ogni giorno lo salva da morte sicura per soffocamento. Jesse soffre infatti di gravi allergie alimentari, soprattutto al latte e, dato che Will è ancora un poppante, Jesse non è mai al sicuro, nemmeno in casa. I suoi attacchi sono violenti, terribili, devastanti, tanto da spedirlo in ospedale. Jonah non può permettersi di perderlo mai di vista: controlla tutto ciò che mangia, tocca, respira. Si assicura anche che quella sbadata di sua madre non allatti Will e poi tocchi il fratello. Ogni volta che il cellulare squilla, il cuore di Jonah parte al galoppo per la paura che Jesse sia in fin di vita. Jonah vuole essere più forte, ha bisogno di essere più forte, per sorreggere una famiglia sull’orlo del baratro, per sostenere un fratello che rischia di morire ogni giorno, per non cedere al raptus omicida nei confronti di un bebè che riduce a brandelli i nervi di tutti. Rompersi le ossa e guarire è l’unico modo che Jonah conosce per rinforzarsi. Perché chiunque sa che un osso fratturato ha il potere di curarsi da solo e di ricrescere più forte, rinvigorito. E il primo pensiero di Jonah ogni mattina è quello di escogitare nuovi metodi per raggiungere lo scopo nella maniera più veloce ed efficace possibile. La sua è una storia di autodistruzione per amore. Dita, gomiti, femori, costole: il conto è minuziosamente riportato. È un’impresa metodica. Una scarica di adrenalina, poi il dolore, intenso, nauseante.Un libro crudo e provocatorio, che descrive con realismo una forma estrema di autolesionismo. La storia di un ragazzo raccontata da una sedicenne: è sorprendente come la giovane scrittrice sia stata in grado di ricostruire le dinamiche psicologiche di un adolescente. Un libro che non può non lasciare un segno.
Ora vi lascio ad un breve estratto del libro, che vi catapulterà immediatamente nella storia di questo ragazzo così disperatamente bisognoso di trovare la forza di superare la quotidianità della sua vita, per essere la figura di riferimento che manca nella sua famiglia.
"Con la botta di oggi, fanno 2 femori + 1 gomito + 1 clavicola + 1 piede + 4 dita della mano + 1 caviglia + 2 dita del piede + 1 rotula + 1 perone + 1 polso + 2 costole. Totale = 17 ossa rotte. Ne mancano 189. Collisione. La prima sensazione è un dolore che conosco, un dolore sordo, il rumore del mio corpo che incontra il cemento. Mi preparo mentalmente al dolore vero – sarà tremendo, ma almeno ci sono abituato. E invece no. A questo dolore non sono affatto abituato. Mi sta letteralmente esplodendo un braccio. Ogni singolo tendine, ogni muscolo, ogni osso e tutto un fianco mi vanno a fuoco, corpo che schiaccia corpo, un dolore arancione e orrendo, il peggiore che abbia mai provato. Non appena riesco a prendere fiato, urlo."L’AUTRICE: Hannah Moskowitz ha ora diciannove anni. Break, suo romanzo di esordio, ha ricevuto il plauso della critica USA. In America è pubblicata da Simon & Schuster. Avremo il piacere di averla come ospite nel blog. Una ragazza dolcissima e gentile che ci svelerà i retroscena di questo libro provocatorio.