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Antica incisione nomina Cristo come "mago"

Creato il 15 agosto 2010 da Zonwu
Antica incisione nomina Cristo come La notizia è vecchia, ma non mi pare che sia mai stata riportata, se mi sbaglio fatemelo notare. Nell'ottobre del 2008, Discovery News riportava che un team di scienziati guidati dal celebre archeologo Franck Goddio ha scoperto una tazza, datata tra il II° secolo a.C. ed il I° secolo d.C. che, secondo un esperto epigrafo, avrebbe inciso sulla superficie esterna il primo riferimento a Cristo storicamente noto.
Se il termine "Cristo" fosse riferito alla figura biblica di Gesù, come è stato ipotizzato, la scoperta potrebbe fornire una prova di come cristianità e paganesimo fossero profondamente intrecciati nel mondo antico.
L'incisione sulla coppa riporta: "DIA CHRSTOU O GOISTAIS", che è stato tradotto da Andre Bernand, archeologo francese e professore emerito, in "da Cristo il mago".
"Potrebbe essere un riferimento e Gesù Cristo, dato che fu una volta l'esponente primario della magia bianca" sostiene Goddio, co-fondatore dell' Oxford Center of Maritime Archaeology.
Goddio ed i suoi colleghi hanno rinvenuto la tazza durante uno scavo marino nei pressi dell'antico porto di Alessandria.
L'egittologo David Fabre, un membro dell' European Instituto of Submarine Archaeology, ritiene che un "magio" abbia utilizzato la coppa per predire il futuro attraverso rituali magici. Il Libro di Matteo nella Bibbia fa riferimento a "saggi", o Magi, che si ritiene fossero diffusi nel mondo antico. Secondo Fabre, la coppa è inoltre molto simile ad una raffigurata in due statuette di terracotta egizie che si pensa siano state utilizzate in un rituale di preveggenza. "E' noto che in Mesopotamia, probabilmente fin dal III° millennio a.C." afferma Fabre "i preveggenti interpretavano la forma presa dall'olio versato in una cuppa d'acqua, guidati da manuali d'interpretazione".
Dopo l'analisi dell'olio nella coppa, si è anche scoperto che questi "medium" cadevano in una sorte di trance allucinatoria. "Vedevano le divinità, o esseri sovrannaturali, apparire per rispondere alle loro domande sul futuro" continua Fabre.
Il magio a cui sarebbe appartenuta la coppa avrebbe potuto legittimare i suoi poteri supernaturali grazie all'iscrizione che riporta un'invocazione del nome di Cristo.
"E' molto probabile che ad Alessandria fosse nota l'esistenza di Gesù e dei suoi miracoli leggendari" dice Goddio.
Altri ricercatori però offrono interpretazioni alternative per spiegare l'iscrizione della coppa. Bert Smith, professore di archeologia classica alla Oxford University, suggerisce che l'incisione possa essere una dedica, o un dono, fatto da un certo "Chrestos" ad un affiliato religioso chiamato "Ogoistais".
Klaus Hallof, direttore dell'Istituto di Iscrizioni Greche dell'Accademia di Berlino-Brandeburgo, aggiunge inoltre che se l'interpretazione di Smith si dimostrasse valida, la parola "Ogoistais" potrebbe essere connessa con un noto gruppo religioso che venerava divinità greche ed egizie, come Hermes, Atena e Isis.
"Dovrebbe essere ricordato che in Alessandria il paganesimo, il Giudaismo ed il Cristianesimo non si sono mai evoluti isolati. Tutte queste forme di religione hanno sviluppato pratiche magiche che hanno fatto presa sia sulla popolazione che sulla classi sociali di alto rango" afferma Fabre. Ed aggiunge: "E' stato ad Alessandria che nuovi concetti religiosi sono stati creati per proporre soluzioni ai problemi dell'uomo. Il culto di Isis, i misteri di Mitra, e la Cristianità primordiale hanno prodotto testimonianze di tutto questo".
Earliest Reference Describes Christ as 'Magician'

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