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Any things connection: una nuova era per Internet

Da Dher

Any things connection: una nuova era per Internet

Se si volesse immaginare il variegato universo di Internet come un gioco in scatola lo si potrebbe tranquillamente paragonare ad un puzzle: tanti piccoli tasselli che presi singolarmente non servono a granchè ma, messi insieme formano qualcosa di unico e coinvolgente.
I tasselli di cui si compone Internet altro non sono che i servizi o, se volete, le possibilità che offre e che si identificano con social network,  motori di ricerca,  videostreaming,  file sharing,  geolocalizzazione e tantissime altre cose; ogni volta che un nuovo servizio viene introdotto, il prodotto finale offerto all’utente ne risulta maggiormente arricchito.

Esempi storici di questo processo di espansione continuo di Internet sono stati, ad esempio, la nascita delle connessioni veloci e delle connessioni via smartphone o similari.

L’ideale Any Time Connection (connessione in qualsiasi momento) portò alla nascita della banda larga e dell’ADSL per le connessioni private e aziendali: questo comportò una maggiore diffusione presso larghe fasce della popolazione informatizzata e alla diffusione di tantissime applicazioni e tecnologie che sfruttavano (e sfruttano tutt’ora) l’alta velocità di trasmissione dati come, ma solo per citarne uno, il concetto della condivisione di file multimediali sul web meglio noto come file sharing.

Allo stesso modo un altro pezzo importante del mosaico finale è stato la nascita e la diffusione dell’idea di Any Place Connection (connessione da qualsiasi luogo) che ha portato alle connessioni da dispositivi mobili come smartphone, tablet e consolle portatili offrendo la possibilità di sfruttare i servizi internet anche quando ci si trova in giro per la città o in viaggio.

Il futuro per Internet si chiama Any Things Connection, ovvero connessione delle cose.
Anche se il nome sembra un pò semplicistico e non chiarisce bene il significato dell’idea, l’indirizzo che l’industria ha intrapreso è quello che porterà alla totale diffusione del mezzo di comunicazione Internet.

Come si può ottenere un risultato del genere?

E’ presto detto.
Grazie alla realizzazione sempre più diffusa di tecnologie come l’identificazione per radiofrequenza (RFID) e alla programmazione intelligente.

Ammetto che i termini possano sembrare un po astrusi ai più quindi vedrò di chiarire bene i concetti fondamentali.

La tecnologia Radio-Frequency IDentification presuppone che ad ogni oggetto della realtà che ci circonda (un muro, un monumento, un autobus etc..etc..) può essere associato un tag RFID in modo che sia possibile interagire con esso ricevendo e mandando informazioni in tempo reale attraverso un dispositivo mobile come un semplice smartphone: pensate, ad esempio, di conoscere l’esatto tempo di attesa di un autobus che state aspettando oppure conoscere tutto quel che c’è da sapere su un monumento semplicemente accostandovi il vostro iPod Touch!

Ma non finisce qui!

La programmazione intelligente dei dispositivi permetterà anche la nascita di centraline (sparse in giro per la città) in grado di fornirvi ogni tipo di servizio informativo in linea con le vostre più disparate esigenze se consultate attraverso il solito smartphone.

Tutto ciò porterà alla realizzazione dell’ideale Any Things Connection ovvero Internet delle Cose, IoT, in cui si entrerà nella terza era delle connessioni: navigare da qualsiasi luogo, con qualsiasi dispositivo preposto allo scopo interagendo con tutto l’ambiente circostante.

Detto così potrebbe suonare un pò come fantascienza, invece, sin dal 2005 nei circoli dotti dell’industria di Internet non si fa altro che parlare di Internet delle cose in seguito allo sviluppo di tecnologie sempre più innovative (smart programming, embedded intelligence, nanotechnology) e di sensori sempre più efficienti ed eco-compatibili.


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