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Aosta, tra monti e caldi rifugi

Creato il 11 dicembre 2011 da Maria Grazia @MGraziaPiem

Come vi dicevo, la mia avventura non si è certo conclusa a Vercelli: è proseguita su, sempre più in alto signore e signori! E il mio vagare mi ha portata ad Aosta, che delizia.
Dopo lo scrittore – parrucchiere, questa volta ad attendermi c’era uno scrittore – professore, e già l’abbinamento si fa più usuale, non trovate? Lui mi ha fatto da cicerone mostrandomi le bellezze della cittadina, piccola sì, ma tanto tanto deliziosa. Le montagne esercitano su di me un fascino misterioso, ed è strano dal momento che sono nata e cresciuta in un paese di mare e vivo in una città sul mare. O forse, i monti mi piacciono proprio perché sono il contrario della mia quotidianità. Esattamente come chi ha gli occhi chiari e li vorrebbe scuri, chi ha i capelli lisci e li vorrebbe ricci (ogni riferimento a me è puramente casuale) … ma questa è un’altra storia.Aosta, tra monti e caldi rifugi

Prima di giungere ad Aosta, mi aspettavo un paesaggio da cartolina, una città perfetta per essere la scenografia naturale di un mega presepe. In effetti il posto non ha deluso le mie aspettative anzi, devo ammettere che non conoscevo né immaginavo quali potessero essere le bellezze di Aosta oltre ai monti che l’attorniano. Grazie al mio cicerone, ho scoperto che la città è ricca di resti romani, di siti archeologici che, considerata la grandezza del territorio, sono davvero tanti! Bella, bella scoperta.

Oh chiara, fresca e pura aria, com’è stato bello respirarti durante la passeggiata per le viuzze, i vicoli e le stradine di Aosta! Tutto mi trasmetteva pace e al tempo stesso forza, perché al di là della frenesia con cui tutti si spingevano alla corsa ai regali, avvertivo un’orgogliosa fermezza degli abitanti nel sottolineare il legame con la terra e le tradizioni. Eccezion fatta per la mia guida, in questo senso un po’ sui generis, ma è bello per questo.

Aosta, tra monti e caldi rifugi

Penso ad esempio ai tipici mercatini di Natale che, a differenza di quello di Borgo Dora a Torino, è organizzato in casette di legno create per l’occasione già un mese fa, regalando ad Aosta una sorta di quartiere a sé stante dedicato all’esposizione di ninnoli, cianfrusaglie e delizie varie; e penso ancora alla gara tra le mucche di cui, anche questa volta, ignoravo l’esistenza. Accade che, in ogni allevamento, ci sia una mucca prescelta che combatte con la mucca alfa di altri allevamenti cosicché, alla fine della selezione, le due migliori gareggino tra loro. La lotta non è violenta, pensate che le mucche scelte sono gravide, proprio per essere certi che gareggino con uno stato d’animo più pacato del solito.
La montagna si sa mette appetito, e il nostro è stato soddisfatto con la polenta concia e un contorno di verdure. “Cicerone” e consorte mi hanno detto che si tratta di una versione rivisitata e veloce della ricetta tradizionale, ma per me che la mangiavo per la prima volta non c’erano differenze, e soprattutto, era buonissima. Grazie!
L’orizzonte è un susseguirsi di monti a cui non riuscivo a non volgere lo sguardo, ma forse devo aver esagerato visto che lo scrittore – professore e sua moglie mi hanno proposto una gitarella fuori porta per saziare la mia fame di alture: pronti? Si va a Etroubles.

Aosta, tra monti e caldi rifugi

Etroubles è una ridente cittadina verso il Gran Bernardo, o meglio “uno dei borghi più belli d’Italia” stando alle parole del sindaco di Etroubles e alle insegne di legno che campeggiano un po’ ovunque nel borgo. In effetti è un paesino niente male. Oltre che per il fascino del paesaggio che, ahimè, i miei amici Aostani non subiscono più tanto ci sono abituati, Etroubles è caratterizzata dalla presenza di numerose installazioni artistiche permanenti che animano il borgo e creano un particolare connubio tra tradizione e innovazione.
Immancabile anche in questo caso la cioccolata calda.

Aosta, tra monti e caldi rifugi

Un Choco moment frugale ma da ricordare per il rifugio di montagna caldo e silenzioso che ha ospitato noi e le nostre chiacchiere su “di tutto un po’”. Bene, è arrivato il tempo di rimettersi in viaggio portando nel cuore il ricordo del calore di una terra apparentemente fredda e distaccata, ma sotto sotto capace di essere davvero molto generosa.


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