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Appello accorato a rcs mediagroup

Da Gynepraio @valeria_fiore

Siccome oggi è il mio compleanno credo di avere diritto al mio personalissimo delirio di onnipotenza. Quello che vorrei fare è un appello, rapido ma non per questo meno accorato, affinché qualche anima pia decida di prendersi a cuore il mio caso e mi sistemi finalmente.

Fin dal giorno in cui ho finito di studiare, ho sempre lavorato. Non ho mai sperimentato la frustrazione e l’angoscia tipiche di chi cerca un impiego. Dirò di più: le aziende in cui ho lavorato andavano sempre bene. Non ho mai vissuto l’ansia da licenziamento, da fine del contratto, da cassa integrazione e via dicendo. Quando io ero in azienda, c’erano progetti, soldi da investire, prospettive floride. Insomma, finora la mia vita professionale è stata un susseguirsi di fortune sfacciate. Per 3 volte consecutive, aziende di mio interesse hanno ricevuto la mia autocandidatura il giorno stesso in cui qualcuno aveva dato le dimissioni. Non solo entravo in azienda con un tempismo ammirevole, ma addirittura mi amavano già perché evitavo alla direzione di spendere denaro in lunghe e logoranti selezioni del personale (per la pena del contrappasso, gli head hunters mi discriminano e non mi chiamerebbero a colloquio neppure se sugli annunci ci fosse scritto CERCHIAMO LA RAGAZZA BIONDA CHE SCRIVE SU GYNEPRAIO.COM, ma questa è un’altra storia).

Mi hanno sempre trattata bene, ho imparato molto. Ho subito un po’ di mobbing (femminile), ma nulla che una persona meno sensibile di me non definirebbe nonnismo (anzi, cougar-bullismo). Ma adesso credo sia arrivato il momento di dare una svolta alla mia carriera, misurarmi in nuove imprese. Ho fatto quindi un accurato screening delle competenze:

-sintetizzare situazioni complesse in poche frasi
-spiegare l’how to. Chiedete ai miei colleghi
-elaborare metafore e frasi lapidarie, facilmente riconvertibili a più situazioni (biglietti d’auguri, sms di fine rapporto)
-predicare l’esatto contrario di ciò che ho fatto io finora
-suggerire gesti carini, regali di compleanno, mise per occasioni speciali
-fare esempi apparentemente colti tratti da letteratura e cinema

Step seguente, ho stilato una lista delle cose che mi piacciono

-chiacchierare amabilmente di argomenti privi di qualsiasi interesse
-aiutare chi soffre nello spirito
-fare la differenza nelle vite degli altri
-inventare soluzioni nuove per problemi vecchi
-scrivere

Ho il profilo della life coach? Non sono una che ci crede abbastanza. Dell’assistente sociale? Non sono animata da autentico spirito umanitario. Dell’insegnante? Detesto gli adolescenti. Della suora? Istinti sessuali troppo forti. Erano due mesi buoni che ci pensavo senza riuscire a venire a capo.

Poi sabato sono andata dal parrucchiere e puff, ogni cosa è illuminata. Mi sono seduta, ho mostrato alla colorista la board di Pinterest che avevo preparato per l’occasione, giustamente intitolata “Ma poi sposano le more”. La colorista ha riso di me, mi ha fatto velatamente capire che come Sienna Miller nemmeno dopo un pellegrinaggio, è andata sul retro a preparare la pozione ed io sono rimasta ad aspettarla vicino ad una pila di riviste.

Ho afferrato Oggi, perché erano almeno 5 anni che non ne vedevo una copia in giro (cioè da quando mia nonna si è trasferita in casa di riposo) e volevo vedere se c’era ancora quella bella rubrica  in cui un’anziana e distinta vecchietta con con i capelli bianchi riceveva …

Oddio, cos’ho al posto del cervello? “Risposte private” non c’è più. Susanna Agnelli non c’è più. Settimana dopo settimana, aveva insegnato agli italiani alcune espressioni come “mostrarsi superiore”, “lasciar correre”, “praticare l’arte dell’indifferenza”, “mediare laddove possibile”. Ci aveva regalato perle come “si ricordi che lei è la madre dello sposo: si vesta come una signora della sua età”, oppure  ”non tema di vivere l’amore, anche adesso che ha 60 anni”. La più bella che io ricordi suonava come “Per chiedere perdono, si dice scusa guardando negli occhi l’interlocutore, e poi si volta pagina”.

Ora lei non c’è più, e non l’hanno rimpiazzata. Ci sono schiere di italiani che non sanno come comportarsi con la suocera invadente, che non riescono a confessare un tradimento al marito, che si chiedono come vestirsi per la laurea del nipote, che litigano con i vicini del terzi piano per la tovaglia sbattuta sul bucato appena steso. Però ci sono io, piena di idee, voglia di rendermi utile, scrivere, istinto a curare il prossimo e consolare gli affanni. Sono torinese, proprio come la Susanna. Guido una Fiat, come lei.

Signori di RCS, il mondo dell’editoria è in crisi. Siete strozzati da una concorrenza spietata, i digital media vi bagnano il naso, la casta dei giornalisti continua ad accampare pretese e per di più scrive di merda. Io sono veloce, costo poco, non sono manco pubblicista e dei privilegi non me ne faccio nulla. Sinceramente, mi chiedo cosa stiate aspettando: oggi è anche il mio compleanno (l’ho già detto?)! Datemi una opportunità,  e se tutto va bene scriverò anche una autobiografia.

Don't forget you are not an Agnelli, but you'd love to

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