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Approvato in commissione Giustizia l’aumento delle pene per il reato di corruzione: fino a dieci anni di carcere

Creato il 26 febbraio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante
Approvato in commissione Giustizia l’aumento delle pene per il reato di corruzione: fino a dieci anni di carcere

Ok della commissione Giustizia ad aumentare la pena della corruzione cosiddetta propria. Passa da quattro a otto anni a quella che va da sei a dieci nel massimo. Un emendamento del relatore, senatore D'Ascola, prevedeva di aumentare fino a dieci anni la stessa pena ma lasciava intatta la pena minima prevista attualmente dal codice penale.

Pene più aspre per il reato di corruzione. La Commissione Giustizia al Senato ha approvato il ddl anticorruzione, dando così il via libera all'inasprimento delle pene per la corruzione cosiddetta "propria" di quattro anni. Gli anni di carcere previsti passerrano quindi dagli attuali quattro/sei a otto/dieci. La decisione della Commissione Giustizia è stata accolta in maniera molto positiva dal premier Matteo Renzi, che ieri sera ha prontamente commentato su Twitter: "Prima l'Autorità affidata a Cantone. Poi i commissariamenti col decreto Madia. Adesso aumentiamo le pene per i corrotti #lavoltabuona".

Il provvedimento non ha però mancato di creare malumori e c'è subito chi si è opposto. Dopo l'approvazione dell'aumento delle pene nei casi di corruzione, la seduta in commissione è infatti stata sospesa in mezzo alle polemiche ed è stata rinviata a martedì prossimo. Forza Italia, infatti, ha alzato le barricate e ha protestato dicendo che si tratta "solo di uno spot del governo". Il presidente della Commissione Giustizia al Senato Nitto Palma, sempre di Forza Italia, ha dichiarato: "Abbiamo decretato la sospensione dell'esame per permettere al relatore il riordino della materia. In base all'emendamento del governo il reato di corruzione sarebbe infatti più rilevante della corruzione in atti giudiziari. [...] Se il governo ci avesse pensato prima, senza pensare solo allo spot dell'aumento della pena da 6 a 10 anni, sarebbe stato meglio".

Si valuta l'ipotesi di un emendamento correttivo del sistema sanzionatorio. La valutazione e il compito per un emendamento correttivo del sistema sanzianatorio, legato al ddl anticorruzione, spetterebbero al relatore del provvedimento, il senatore Ncd Nico D'Ascola. "Un emendamento del Governo introduce modifiche al sistema delle sanzioni che vanno valutate nel loro insieme perchè vengano coordinate" dal punto di vista della gravità del fatto", spiega D'Ascola che, a margine dei lavori della commissione, aveva spiegato che la questione si pone soprattutto rispetto all'aumento delle pene minime. (AGI)


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