Nato per il web, incentrato su di esso e suoi effetti, salta la sala e finisce direttamente on-line…
Un video porno amatoriale, girato tra le mura scolastiche, scuote la routine di una scuola. I protagonisti sono Alberto e Amanda, due ragazzi come tanti, due studenti che si sono conosciuti in gita e da quel momento non si sono più lasciati.
Vincitore al XII RIFF come miglior film italiano, Aquadro fa parte del progetto editoriale, made in Rai, “Web Movies”, costituito dalla produzione di dieci film a bassissimo budget pensati per essere distribuiti direttamente free in streaming sul web; infatti è possibile guardarlo gratis su www.cubovision.it, e successivamente a pagamento su itunes.
Quando si decide di girare una storia incentrata sugli amori adolescenziali, soprattutto in Italia, bisogna far attenzione alla direzione che si decide di intraprendere, evitando di cadere nella tentazione di lasciarsi prendere da facili sentimentalismi e riproporre una versione ventunesimo secolo del mucciniano “Come te nessuno mai”.
Aquadro viaggia sempre sull’orlo del burrone, facendo ricorso troppo spesso ai ralenty e alla musica, rischiando di prendere un buono spunto e buttarlo alle ortiche, come da tempo si fa in Italia. Il rischio è quello di prendere una buona sceneggiatura e farne una versione televisiva, edulcorata e politicamente corretta. Il regista, Stefano Lodovichi, classe ’83, al suo primo lungometraggio, tenta di raccontare una generazione di teen-ager incapace di relazionarsi senza l’utilizzo della tecnologia, arrivando persino a non essere in grado di avere un rapporto sessuale senza sentire il bisogno di registrarlo con il cellulare. Una realtà nella quale le soluzioni ai problemi non vengono più cercate nell’esperienza dei genitori o degli amici, ma nei tutorial su youtube, come quando Amanda tenta di utilizzare un assorbente interno seguendo le istruzioni di una sconosciuta del web.
Il video “porno” arriva solo nel terzo atto, perché ciò che è più interessante della storia, non è il video in sé e le reazioni che scatena, ma tutto ciò che ne precede la realizzazione. Il video è una metafora. Scegliendo Bolzano come arena dove ambientare il suo dramma, Lodovichi riesce a donare al film un’atmosfera internazionale, ricordando a tratti, nel modo in cui decide di affrontare la vicenda, i film di Gus Van Sant.
La fotografia, tenendo conto che il film è stato girato in digitale, non sfigura, riuscendo a tratti a donargli un’aurea di romanticismo che non stona. Gli attori, lasciati spesso liberi di improvvisare, riescono ad aggiungere credibilità ad una pellicola delicata.
Aquadro risulta dunque essere un film godibile, ottimo esordio alla regia, che pecca forse nella mancanza di coraggio nell’affrontare la vicenda, alla continua ricerca del romanticismo. Il film è on-line gratuitamente ancora per pochi giorni, perché non approfittarne e dargli una possibilità?
VITAMINA C PER GIOVANI SOGNATORI E VECCHI ROMANTICONI.
Dr. Perry Cox
Regia: Stefano Lodovichi – Cast: Maria Vittoria Barrella, Lorenzo Colombi, Ilaria Giachi, Gaia Igini. – Paese: Italia – 2013- Durata: 96’