Per questo, avevo un'arista di maiale di circa mezzo chilo che giaceva da un po' nel congelatore, e ho deciso che era arrivato il momento di consumarla.
Io di solito l'arista la faccio al latte, però stavolta volevo provare qualcosa di diverso, e allora mi sono messa a spulciare un po' di siti su internet per vedere che proposte c'erano in giro, e ho visto che una ricetta molto gettonata è quella dell'arista alle mele.
Dopo aver girato un po' di qua e un po' di là, prendendo spunti un po' dovunque, alla fine ho elaborato questa sintesi che a me è piaciuta davvero molto... ma proprio tanto, eh! ;-)
- un'arista di maiale da 500-600 g, possibilmente da allevamento biologico
- 2 mele bio
- 2 cipolle bio
- 30 g di aceto di mele bio
- 30 g di olio evo
- 200 g di brodo vegetale (va bene anche granulare)
- 1 pezzo di zenzero fresco (2-3 cm circa)
- una dozzina di bacche di ginepro
- 1 spicchio d'aglio
- 3 foglie di salvia
- sale e pepe nero
- 20 g di farina
Sbucciare le mele e affettarle sottilmente, come pure le cipolle.
In una casseruola, possibilmente di coccio, far rosolare nell'olio lo spicchio d'aglio e le foglie di salvia.
Adagiare l'arista nella casseruola e far rosolare anch'essa su tutti i lati. Una volta dorata, sfumare con l'aceto di mele.
Aggiungere le mele, le cipolle, lo zenzero triturato, le bacche di ginepro schiacciate e il brodo. Incoperchiare, abbassare la fiamma e far cuocere per circa 45 minuti.
Trascorso questo tempo di cottura, togliere l'arista e frullare tutto il fondo di cottura con un frullatore a immersione. Rimettere sul fuoco e aggiungere la farina a pioggia, lasciando cuocere finché la salsina non cominci ad addensarsi.
Affettare l'arista e servire con la salsina.
Un gradevole contrasto di agrodolce, uno squisito connubio di sapori, e una standing ovation per la carne che neanche stavolta mi ha delusa, come tutte le precedenti esperienze di carne biologica acquistata tramite il GAS: sempre tenera, succosa e saporita, da animali allevati naturalmente sulle montagne di casa mia.