Killer Chef
Pare che
Antonella Clerici voglia invitare
Armin Meiwes alla "Prova del cuoco" e fargli cucinare in diretta televisiva un quarto posteriore di essere umano (testicolo destro incluso).
Il cannibale di Rotenburg, difatti, uscirà di prigione nel 2012, dopo aver scontato otto anni e mezzo di prigione (fonte:
"I serial killer" di Mastronardi, De Luca) per aver ucciso un ragazzo di venticinque anni e averne mangiato - con il permesso dello stesso - almeno 15 chili di
carne alla griglia... non male, per uno che di mestiere non faceva neppure il cuoco.
Serial Killer e fornelli
Il fatto che portò al processo e successiva incarcerazione di A. Meiweiss accadde nell'anno del Signore 2002: dopo un numero considerevole di tentativi andati a vuoto (lo stesso A. Meiweis ha confessato qualcosa come 400 e più contatti nel web), Meiweiss riuscì finalmente a trovare qualcuno disposto a farsi mangiucchiare serenamente il pene previa cottura dello stesso - onde evitare intossicazioni alimentari.
Jurgen Brandes si fece coscientemente tagliare e successivamente cucinare quello che qualsiasi povero stronzo maschio di questo mondo ha più a cuore, cioè il proprio organo maschile, e Armin Meiwes registrò tutto il "cerimoniale" su nastro magnetico.
E' stato quindi grazie alla "prova televisiva", che Armin Meiwes è riuscito a cavarsela con soli otto anni e mezzo di reclusione.
Pare che se qualcuno ti da il permesso di mangiare le sue carni, sia da maleducati rifiutare... p.s. Qualche tempo fa si era parlato a proposito di un interessamento di
Tom Cruise riguardo Armin Meiwes e la sua storia: il titolo del film sarà "MANGIA,
UCCIDI E AMA".
LUNGO LA VIA PER IL SUCCESSO (terza parte)
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...
Entrarono nel garage. Nonno Roy dormiva sulla sua sedia a rotelle, la testa reclinata di fianco: russava così forte che pareva che la dentiera gli fosse andata di traverso. La piccola Mia si era rifugiata nell’angolo più lontano e piangeva rivolta al muro con la testa tra le mani. Il corpo senza testa di Billo giaceva tra l’uno e l’altra sopra un lago lucido di sangue, che si allargava a macchia d’olio ricoprendo quasi tutto il pavimento come uno specchio placido, rosso vermiglio. Per prima cosa, Sammy diede un colpo al vecchio sulla spalla con la bottiglia del whisky: nonno Roy sobbalzò e subito menò un fendente nel vuoto, bestemmiando, poi si guardò in giro e parve realizzare dove si trovasse.“ Ah, sei tu... brutto coglione… ti sembra il modo di svegliare il tuo vecchio?”“ Cazzo, papà, col casino che è successo tu pensi a dormire? Ma che ti passa per la testa?”“ Hey, non sono stato mica io a combinare questo casino. Sono stati quei due fessi di tuo figlio e del suo amico: non prendertela con me!”“ Si, ma tu eri qua con loro, cazzo di budda… potevi far qualcosa… che ne so, fermarli. Se venivi a chiamarmi ci avrei pensato io.”“E io che cazzo ne sapevo che sarebbe andato tutto a puttane? Mi avevano detto che sarebbero diventati ricchi e famosi, quelle due teste di cazzo.”“” Ricchi e famosi, come no… e tu gli hai pure creduto!”“ Ai giovani bisogna dar credito!”“ Non cominciare con queste puttanate, adesso…” Sammy barcollò fin da sua figlia, ondeggiando come una barca alla deriva. Per poco non gli riuscì di rovinarle addosso, ma alla fine ce la fece e si chinò di fianco a lei, in un punto dove il sangue del cane non era arrivato. L’odore di bruciato dei suoi capelli era così forte che sembrava che lì dentro avessero cucinato una batteria intera di polli. “ Tutto a posto, piccolina?”Mia scrollò la testa. “Tutto a posto un cavolo…” singhiozzò.Sammy accarezzò con delicatezza le spalle minute della sua bambina. “ Voi due,- si rivolse a suo figlio e Vinnie - portate fuori quel cazzo di cane… e passate da dietro.”“Ma papà…”“ Fai quello che ti ho detto. Non farmi incazzare!”“…Vinnie ha ancora la testa di Billo sul cranio.”Sammy lanciò un’occhiataccia a suo figlio. “ È per questo che vi ho detto di passare di dietro, brutto coglione: così i vicini non vi vedono!”CONTINUA...Depositato S.I.A.E. sezione O.L.A.F.Apposizione data certa tramite poste italianER.R.R. sigillata spedita all’autore