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Arte in Rovina a Catania

Creato il 19 gennaio 2014 da Makinsud

Da quando lo scorso Dicembre 2013 l’edificio barocco dei gesuiti, situato nella suggestiva via Crociferi a Catania, è stato sgomberato,

palazzo gesuiti

è passato circa un mese. In questo lasso di tempo la struttura è tornata ad essere inaccessibile, dopo che i ragazzi che ne hanno occupato alcuni locali, sono stati allontanati. Lo scopo di questa occupazione era stato quello di stimolare l’avvio dei lavori di ristrutturazione e di recupero dell’ex-istituto d’arte, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco, e nell’attesa di questi sospirati lavori, i ragazzi del collettivo avrebbero voluto creare un centro di aggregazione giovanile. In questo modo si è voluta richiamare l’attenzione sullo stato di degrado e di abbandono di un così importante edificio storico, incentivando in tutti i modi il suo recupero.

Tuttavia, emerge ancora una volta un temporeggiamento ingiustificato, dato dal fatto che questi lavori non sono ancora iniziati e che l’edificio riversa in condizioni sempre più disastrose. Completato dall’ordine dei gesuiti nel 1757, la struttura architettonica è divenuta poi proprietà dei Borboni nel 1779 che ne hanno fatto un collegio delle arti. In tempi più recenti, la Regione acquista questo bene artistico per dare sede alla nuova biblioteca universitaria regionale, affidandolo alla sovrintendenza dei Beni Culturali, che più di quattro anni fa sfratta l’istituto d’arte per dare il via ai lavori. L’istituto superiore, ospitato dalla struttura dei gesuiti dal 1968 al 2009, è stato trasferito in un’altra sede per un provvedimento dell’ex sovrintendente dei Beni Culturali di Catania, Gesualdo Campo, suscitando polemiche sempre più accese, poiché i lavori di ristrutturazione non sono mai iniziati. Inoltre nemmeno ora, dopo l’occupazione del mese scorso, si può scongiurare il degrado dell’edificio. Così risulta spontaneo chiedersi come sia possibile che in una città dall’alto valore culturale come Catania, un bene artistico, riconosciuto tale dall’Unesco, riversi in queste condizioni.

interno collegio gesuiti

La risposta della Regione fa leva sulla mancanza di fondi, anche se risulta che nel 1998 sono stati stanziati per questo edificio 5 milioni di euro dei quali ne è stata utilizzata solo una piccola parte. Ciò che determina la situazione di stallo, a causa della quale i lavori non prendono mai il via, è il continuo passaggio di responsabilità tra la Regione e la Provincia. La Regione sembra attendere la consegna ufficiale dell’immobile da parte della Provincia, ma quest’ultima, dal canto suo, afferma che questo non è affatto necessario e che la Regione possiede le chiavi della struttura. Insomma, ciò che emerge è una situazione in cui nessuno si prende le proprie responsabilità, causando il blocco dell’inizio dei lavori. Si tratta dell’ennesimo caso di abbandono di immobile dall’alto valore artistico e di pessima gestione dei fondi? Nella speranza di porre fine a questa situazione, emblema del degrado artistico, i cittadini catanesi fanno sentire la loro voce sulla strada e su internet, auspicando che le istituzioni sblocchino i lavori al fine di rendere la struttura barocca di nuovo fruibile.

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