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asca.it, 21.4.2011

Creato il 25 aprile 2011 da Malvino

Daniele Capezzone si precipitava a dichiarare: “Esprimo vicinanza e solidarietà a Paola Concia e alla sua compagna per il grave e spiacevole episodio di cui sono state vittime” (asca.it, 21.4.2011). Non si esprimeva a titolo personale, ma in qualità di “portavoce del Pdl”. In tale veste affermava: “Ogni persona, qualunque sia il suo orientamento, la sua scelta, la sua preferenza sessuale e di relazione, ha diritto a vivere nella libertà e nel rispetto di tutti gli altri”. Il portavoce del partito che finora si è sempre opposto ad ogni proposta di legge che sanzioni l’omofobia affermava che “sta alla politica, a tutta la politica senza distinzioni di schieramento, lavorare perché lo spazio della discriminazione sia sempre più ridotto, e possibilmente annullato al più presto”.Sarà possibile ridurre questo spazio della discriminazione affermando che è meglio andare a puttane piuttosto che essere gay? Sarà possibile ridurlo, come fa Carlo Giovanardi, chiamando la Corte Costituzionale a censurare una réclame di Ikea? O si potrà ridurlo, contando sull’autorità del proprio ruolo politico e istituzionale, dichiarandosi “lesbico al 25%”?

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