Svegliati, fai i letto, corri al lavoro. C’e qualcosa di assolutamente magico nell’alzarsi presto al mattino: il silenzio è una coperta che ti avvolge insieme al caffè bollente.Si sta così bene in questa casa piena di luci bianche, che ci protegge.
Noi che aspettiamo la neve e ogni mattina di dicembre ci svegliamo sperando che abbia nevicato.
Ci sono così tante meravigliose ragioni per essere felici: e anche quando tutto sembra perduto, è proprio allora che il miracolo succede. Bisogna scappare a gambe levate da qualsiasi situazione, persona, che ci ferisce, che non ha rispetto del nostro cuore e dei nostri pensieri.
C’è una magia nell’attesa del Natale che non è paragonabile a nulla: maglioni caldi, vellutate alla sera. Un bicchiere di vino rosso. Gli abbracci che si scambiano con più facilità.Luci accese ovunque, quell’aria frizzante che colora le guance. Sciarpe e cappelli caldi. Quando si va dall’estetista si chiede lo smalto rosso brillante, sa no?quello uguale al cappello di babbo natale.
Ogni giorno recupera qualcosa di prezioso: è impossibile non pensare a quanta bellezza ci circonda quando dicembre comincia. Le amiche che facendo l’albero mettono una stella e ti pensano: “spero che quest’anno, questa stella, ti porti tutto quello he desideri”.
Persone vere, che corrono da te per salutarti, anche solo per cinque minuti. Che con il loro amore, ti proteggono, allontanando i malefici. All’occorrenza crocerossine, o samurai, quando si tratta di difenderti.
In queste sera, arrivo così stanca alla sera, e così rasa, che continuo a pensare che, accidenti, se non ci fosse il problema del companatico, dell’affitto, delle bollette, ogni decisione sarebbe più facile. Siamo sottoposti a ogni genere di aggressione, e non basta un’idratante protettivo per respingere il freddo, per proteggerci da tutta questa negatività che il mondo esterno vorrebbe buttarci addosso: chi non si prende le responsabilità del proprio lavoro, attribuendo colpe che non sono le nostre. La televisione, che inonda di telegiornali alle notizie catastrofiche oppure televendite – maledetto televisore: possiamo creare un canale che 24 ore su 24 trasmetta solo film di natale, serie tv americane e musica bella?
Io credo fermamente che ognuno di noi abbia il sacrosanto diritto a tutto ciò che di bello offrono i piccoli piaceri quotidiani: un bacio prezioso, che ogni sera ci aspetta a casa. Un risotto caldo e fumante, accompagnato dal miglior bicchiere di vino, che si sa, il vino spezza le tensioni, dopo una full immersion di quotidianità. Una coperta sul divano, un letto caldo per far riposare queste ossa. Una doccia calda e profumata. Un orizzonte a cui affacciarsi. Un cielo carico di neve. Un albero di natale pieno di luci. La pace di non temere di essere in colpa o di fare la cosa sbagliata.
Non vi sentite mai soli avvolte?Soli, seppure circondati da persone che sappiamo che ci amano. MA troppe volte mi ritrovo a chiedermi: i miei genitori sarebbero lo stesso fieri di me, se abbandonassi il mondo di lustrini che ultimamente tollero sempre meno? La mia famiglia mi sosterrebbe in decisioni che magari non combaciano con le alte aspettative che hanno per la mia vita, ma sono colloidali all’idea di felicità che più mi rispecchia?Sono io pazza, che forse mi manca sempre quel quid per poter dire: adesso sto bene? I miei amici, mi amerebbero lo stesso se non fossi fuorviera di borse e chiffon?
Troppe domande, a volte mi ossessiono così tanto che rimango basita io stessa dai percorsi che fa e distrugge la mia mente nell’arco di mezzo secondo.
Cosa vorrei per Natale quest’anno?Cosa chiedo al mio Babbo Natale, che aspetto con ansia 365 giorni ogni vita da quando sono nata?
Io quest’anno vorrei un bambino. Vorrei diventare mamma. Vorrei che questo mio progetto personale diventi così importante da poterci vivere. Vorrei tutta la mia famiglia riunita il Natale prossimo, coesa e serena. Vorrei la neve. Vorrei un nuovo tatuaggio – questa notte ho sognato che mi facevo tatuare il 10° sulla gamba, e venivo legittimata da tutto il circondario. Vorrei fare del bene- e non è retorica. E’ desiderio impellente di poter aiutare chi ha realmente bisogno. Vorrei avere tempo – da dedicare a mia mamma, a mio padre, ai mie fratelli, al mio amore, ai miei amici – che non passi mai più una serata in cui a pezzi mi addormento sul divano senza aver avuto la chance di preparare una cena degna di tale nome con candele accese e musica. Vorrei sapere che tutti coloro che amo siano finalmente felici. Vorrei imparare a fare il pane. Vorrei diventare più gentile, perché gente: la gentilezza salverà il mondo. E questa città stressa troppo.
Ecco cosa vorrei. Sono stata abbastanza brava e buona – ho persino imparato a risparmiare un po’, convinto il fidanzato a diventare vegetariano e cercato di moderare il mio carattere impetuoso.
-20 gente.
Sentite i campanelli?
Oggi ospiti di Gipsy le meravigliose Elena e Alessia. Qui le loro ricette natalizie.
Malfatti di Elena: la ricetta della nonna Tina.
- 500 gr spinaci surgelati (non mi ricordo che peso aveva la confezione!!! erano 500 gr?)
- 200 gr ricotta fresca
- 2 tuorli d’uovo
- 100 gr grana grattugiato
- Farina qb
- Sale
- Noce moscata
- Burro
- Salvia
Lessiamo gli spinaci in acqua salata e li passiamo al mixer. In una ciotola capiente, mescoliamo gli spinaci, la ricotta, i tuorli d’uovo, il grana, aggiustiamo di sale e di noce moscata, aggiungiamo circa due manciate scarse di farina in modo che l’impasto si addensi, senza diventare tropppo duro.
Con le mani formiamo delle palline che passeremo nella farina.
Facciamo cuocere i malfatti in acqua salata: non appena vengono a galla li scoliamo con la schiumarola e li adagiamo in una piatto piano.
Condiamo i malfatti con burro fuso e salvia, e cospargiamo con una manciata di grana.
La torta pere e cioccolato di Alessia
200 gr farina di riso
2 pere
10 gr di lievito
1 pizzico di bicarbonato
100 gr zucchero
4 uova
200 gr burro
1 tavoletta di cioccolato fondente + mezza tavoletta a parte
200 ml di latte
Far sciogliere il cioccolato a bagno maria con il burro. Nel mentre, creare un composto con farina,precedentemente setacciata con il lievito, zucchero, e uova, ammorbidendo il tutto con il latte. Mischiare i due composti e ottenere un composto omogeneo. Aggiungere le pere. Versare in una teglia imburrata precedentemente e cospargere con la metà dell’altro cioccolato fatto a scaglie. Infornare il tutto a 180°C per circa 40 minuti.