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Asselmus, le costellazioni e i bambini che ci sono ancora

Creato il 25 novembre 2014 da Unarosaverde

Florilegio da una email di Franco Pina

Ore 19,30.  Mi incammino con mia nipote nel vialetto che porta a casa sua. Lei guarda verso il cielo e mi dice:- Guarda nonno si vedono le stelle!- Tenendo stretto in mano Asselmus* e usandolo come prolungamento del braccio, indica un punto nel cielo.- Quella è la Stella Polare, la più luminosa.- Io non so se sia vero: lo prendo per buono, voglio crederci. D’altronde lo dice con voce sicura.Poi aggiunge:-Lo sai che ci sono tante costellazioni?-Ho capito bene? Ha detto “costellazioni”? Si l’ha detto, e non ha ancora compiuto cinque anni. Tutto si spiega  quando aggiunge, candida: – Me le ha fatte vedere mio papà sul telefonino.-Certo! Il telefonino! Ecco da dove imparano le cose i bambini di oggi. Mi domando: ci saranno ancora i bambini come quelli di una volta? E se ci sono, dove sono?- Non le puoi contare- continua – Le stelle sono tante. Milioni!-- Molte di più- dico io – miliardi!-- Miliardi? Tutti i numeri del mondo?-- Si, tutti i numeri-, le rispondo aprendole la porta verso i misteri del cielo e della matematica nello stesso tempo.-Anche l’otto il nove ed il dieci?-, chiede ancora lei.- Certo: anche l’otto il nove ed il dieci. – le rispondo sollevato.Per fortuna ci sono ancora i bambini di una volta, ed una sta salendo la prima rampa di scale verso la porta insieme a me.*( Asselmus = pupazzetto Ikea)

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