mar 9, 2014
Scritto da Michele Carlotti
Attualità, Medicina, News, Scienza
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Associazione a delinquere e disastro colposo: 180 milioni di multa a Roche – Novartis
“Un cartello che ha condizionato le vendite dei principali prodotti destinati alla cura della vista, Avastin e Lucentis”
Questo si legge nel comunicato circa le motivazioni della sanzione che l’Antitrust ha inflitto alle case farmaceutiche Roche e Novartis, 92 milioni di euro e al gruppo Roche e 90,5 milioni di euro alla Novartis, per un totale superiore a 180 milioni.
Il comunicato prosegue: “I due gruppi – si legge sul sito dell’ Autorità – si sono accordati illecitamente per ostacolare la diffusione dell’uso di un farmaco molto economico, Avastin, nella cura della più diffusa patologia della vista tra gli anziani e di altre gravi malattie oculistiche, a vantaggio di un prodotto molto più costoso, Lucentis, differenziando artificiosamente i due prodotti”
Accuse pesanti, che renderebbero le due aziende colpevoli di disastro doloso e associazione a delinquere (questi i reati ipotizzati dalla Procura di Torino).
Il primo capo d’imputazione contestato, il disastro doloso, trova la sua motivazione nel sospetto che siano state messe in atto procedure che possono avere messo in pericolo la salute di un numero considerevole di pazienti in tutta Italia che non hanno potuto accedere alle cure. L’associazione per delinquere, invece risulta connessa al reato di truffa. Nella fattispecie, all’accordo sottobanco di rialzo o ribasso fraudolento di prezzi. Nell’inchiesta c’è anche una ipotesi di corruzione, ma in questo filone non ci sono indagati.
Ma le multinazionali non ci stanno e si dichiarano pronte alla battaglia legale.
Novartis comunica che l’azienda “respinge in maniera decisa le accuse relative a pratiche anti-concorrenziali messe in atto tra Novartis e Roche in Italia e si avvarrà dei propri diritti di difesa ricorrendo in appello dinanzi al Tribunale competente (TAR).”
Mentre Roche rigetta le accuse, bollandole come “rive di qualsiasi fondamento” aggiungendo in una nota che “ricorrerà in appello presso tutte le sedi deputate, a tutela della propria immagine e dei propri diritti, certa delle proprie ragioni” e specificando “Avastin (bevacizumab) e Lucentis (ranibizumab) sono farmaci diversi – per composizione, struttura e modalità di somministrazione – sviluppati per scopi terapeutici differenti”





