Il Giudice Monocratico della terza sezione penale del Tribunale di Palermo ha oggi stabilito che UGO GIUSEPPE AGATI, Segretario del SINDACATO DIPENDENTI AST “NON HA DENIGRATO L’ING. EMANUELE NICOLOSI” che l’aveva, circa quattro anni fa, querelato per “diffamazione a mezzo stampa” nei suoi confronti.
Quando sarà depositata la motivazione della sentenza, provvederemo a pubblicare un nuovo post, ma intanto, sappiate che essersi rivolto a Francesco Forgione, Presidente pro-tempore della COMMISSIONE NAZIONALE ANTIMAFIA attraverso un blog, “La Voce di Fiore”, esprimendo giudizi non proprio lusinghieri sulla Persona e sulle attività del Direttore Generale di AST Spa, è stato giudicato “FATTO NON COSTITUENTE REATO” !
E dire che l’Ing., non contento dei soldini “faticosamente” guadagnati con l’Azienda, sperando in un’eventuale condanna del “denigratore” si era pure costituito “Parte Civile” per eventualmente richiedere un risarcimento danni al malcapitato per aggiungere qualche migliaio (oppure, chissà, qualche decina di migliaia) di euro al proprio già cospicuo patrimonio…..
Gli è andata male, poverino, anche perché, oltre a pagare gli onorari dei legali, potrebbe essere pure chiamato a rifondere allo Stato le spese di giudizio….
Da aggiungere che da oggi, superato lo scoglio, Ugo Giuseppe Agati si sentirà autorizzato a denunciare fatti e misfatti, perpetrati dall’Ingegnere in data successiva alla presentazione della primitiva querela, maggiormente documentabili rispetto a quelli denunciati sì ma in conformità a mobbing subito ma anche di confidenze, “rumors” o “voci di corridoio” oltre che di lungimiranza. Se le critiche e i giudizi severi espressi nei confronti di un personaggio di così asserita rispettabilità e prestigio sono stati considerati ammissibili, figuriamoci gli altri fatti concreti e ampiamente dimostrabili e documentabili che verranno presto portati alla conoscenza e al giudizio della Magistratura Contabile e di quella Penale.
E che dire di quel miserabile buontempone che già da Aprile scorso ha fatto circolare in rete, una sorta di “sentenza” datata e numerata che riportava la CONDANNA dell’Agati? Sicuramente si è trattato di un “FANS” o leccaculo dell’Ingegnere che avrà inteso rendergli un (pessimo) favore senza minimamente dubitare che l’ignominevole “trovata”si sarebbe potuta trasformare in un boomerang….
La sentenza di oggi dimostra che “ribellarsi” alle nefandezze del “CLAN AST” si può….
Meditate, Gente, meditate….. Il Sidast attende che vi decidiate a passare dalla sua parte in maniera tale che l’AST sia “costretta” a trattare con tale organizzazione sindacale, “senza macchia e senza paura”. Altro che CGILCISLUILUGLCISAL…….
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