Atletica: In 1500 per la prima Baby Run, la corsa per tutta la famiglia.

Si è conclusa poche ore fa, la prima edizione della Baby Run, la corsa a misura di bambino “a piedi o in passeggino”, per parafrasare lo slogan ufficiale di questa bella manifestazione, assolutamente non competitiva, ma chiaramente finalizzata al divertimento.

Quando una delle più belle piazze di Torino, come Piazza Vittorio, si riempie di bambini che giocano e corrono insieme ai genitori, non si può non sorridere, nonostante qualche goccia di pioggia.

Il tempo però è stato generoso e ha tenuto per tutte e tre le gare in programma. La prima gara di 500 metri, era per i bambini dai 4 ai 5 anni, la seconda di 1000 metri per i bimbi dai 6 ai 10 e infine, la più scenografica corsa dei passeggini e marcia delle mamme incinte, di 1500 metri.

Il percorso della “competizione” si snodava tra Piazza Vittorio, punto di partenza e di arrivo, proseguendo per Corso Cairoli e l’arco di Corso Vittorio Emanuele.

La formula della Baby Run è stata copiata dai paesi dove è già diffusa, come Stati Uniti e Nord Europa. Un’operazione non semplice quella di progettarla e organizzarla a Torino, si è trattato infatti della prima manifestazione podistica in Italia interamente dedicata a bambini a piedi, in passeggino e addirittura ancora nelle pance delle loro mamme. Il primato torinese non è casuale, ma rientra nell’ottica di un Torino Smart City e Capitale Europea dello Sport 2015.

Piazza Vittorio, inoltre, era piena di banchetti per intrattenere bambini e famiglie, a partire dallo stand della Manital Pms Torino, squadra di basket torinese appena promossa in Lega Due. I bambini coinvolti dallo staff del minibasket del PMS, hanno potuto conoscere direttamente giocando questo sport e hanno potuto festeggiare la giornata insieme a 3 giocatori gialloblu, Kuba Wojciechowski, Tommasini e Baldi Rossi.

Un’occasione per divertirsi in famiglia e anche per fare del bene, parte dei proventi della manifestazione  infatti, saranno devoluti all’Agd Piemonte e alla famiglia di Martin Richard, il bambino ucciso nell’attentato alla Maratona di Boston.

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