7 aprile 2014 Lascia un commento
Atom TM, uno degli innumerevoli nicknames di Uwe Schmidt, musicista delle scena elettronica nelle sue derivazioni glitch, ambient, IDM e sperimentali in genere, un ragazzo classe 1968 col quale condivido anno di nascita e la passione per un genere musicale che lo vede da anni ai vertici della categoria.
Difficile inquadrarlo in un solo contesto, troppi gli anni di carriera e troppe le anime che albergano in lui per definirlo con esattezza e basta il progetto Atom TM per sentirlo veleggiare dal noise all’IDM spesso all’interno di un unico album.
Con l’ultimo "HD", il musicista tedesco si e’ fatto piu’ accessibile ammorbidendo i suoni e appoggiandosi placidamente su quanto il decennio ’80 ha saputo offrirci, mescolando Kraftwerk e Yello, Devo e Art of Noise passando finanche per Prince e Herbie Hancock. L’obiettivo pero’ va ben oltre la mera riproposizione funzionale allo show business dal momento in cui, tema e scopo del lavoro, e’ una guerra aperta contro quell’impero della musica che come direbbe qualcuno, e’ giunto sino a noi carico di menzogne. Con la raffinata strategia della rielaborazione, Uwe usa le stesse armi dei grandi giocatori rivoltandogliele contro, non senza pero’ la modulazione dell’ironia che non manca e che alleggerendo il contesto, ne fa un ben piu’ giocoso ambito.
Definire questo lavoro pop e’ eccessivo anzi fuori luogo, certo e’ che anche i palati meno raffinati possono trovare in esso qualcosa di comprensibile perche’ i frequentatori degli anni ’80 ricorderanno il contro-pop antimperialista oggi superato ma qui rispolverato da Uwe che al periodo si ispira.
"HD" e’ un concept album raro in questo ambito ma pienamente realizzato nel testo e nel suono.
La schermata d’apertura promette un "HD+" e quel plus e’ il lungo videoclip che accompagna un’esibizione impeccabile. Uwe da un lato del palco, lascia spazio al grande schermo perfettamente in sincrono col sonoro e tutto o quasi "HD", avvolge a 360 gradi lo spettatore ipnotizzato da effetti video in stile proprio della scuderia Raster-Noton.
Fattosi icona, l’Uwe digitale assurge a Max Headroom del nuovo millennio e combatte la sua battaglia di qua e di la dello schermo passando dal glitch della krafwerkiana "Strom" all’ironica "My generation" partita dagli Who e transitata per gli Art of Noise.
Inutile dirlo, uno spettacolo per gli occhi. Le orecchie dal canto loro, erano gia’ deliziate da prima e qui siamo davvero al massimo.