ATP World Tour Finals, la finale sarà Nadal-Djokovic (by Piksi4)

ATP World Tour Finals 2013

Semifinali

Nadal-Federer 7-5, 6-3

L’ennesimo scontro tra i due atleti che hanno dominato il tennis degli ultimi anni, prima dell’avvento di Nole Djokovic, vede prevalere ancora una volta un solido Nadal. Appena risalito sul trono Atp, Rafa, allo scoccare dell’ora e venti di gioco, infrange il sogno di Federer di disputare la sua settima finale Masters.

Lo spagnolo aveva vinto 7 degli ultimi 9 duelli con lo svizzero, con un record di 3 su 3 quest’anno. Ma Federer, al Masters dei grandi, aveva sempre avuto la meglio contro il grande rivale, con 4 successi.

Il Nadal attuale, però, è troppo regolare e potente per un declinante Federer, ancora capace di accecanti bagliori di grande tennis, ma non più in grado di opporsi nel risultato finale al più fresco e determinato avversario. Che ha dimostrato di non soffrire la pressione del favorito, sensazione nuova su una superficie abbastanza ostica per chi, invece, è abituato a spadroneggiare da sempre sulla terra rossa.

Federer scappa sul 3-2 nel primo parziale e ha a disposizione tre palle break (rimarranno le uniche per lui nell’incontro) ma non sfrutta il regalo, anzi si fa superare dal rivale che poco dopo sale al 5-4. Tempo di ricamare un gioco perfetto e pareggiare i conti, che il maiorchino con un altro break va a servire e chiudere il match in poco più di 43 minuti.

Nel secondo set, sull’1-0 a favore, l’ex numero 1 del mondo ha sul dritto la palla che potrebbe subito portarlo al break ma il nastro non è amico. Lì probabilmente finisce il match. Lo svizzero si disunisce e commette troppi errori non provocati col rovescio  sul solito dritto mancino indigesto dello spagnolo. Al 5° gioco Roger cede il servizio, senza più ritrovare più il binario su cui incanalare i suoi colpi, e  lasciando via libera a Nadal per il 6-3 che chiude il sipario.

79% al servizio per il maiorchino, con 3 palle break su 4 salvate. Chiave dell’incontro la miglior risposta sui servizi (ribattuta sulla prima pressoché uguale, ma lo spagnolo ha ottenuto il 57% di saldo attivo sulla seconda, contro il 36% dello svizzero).

Djokovic-Wawrinka 6-3, 6-3

Partita sostanzialmente equilibrata tra Nole Djokovic e il numero 2 di Svizzera, autore di un ottimo torneo e arresosi dopo aver combattuto, soprattutto nel primo set, quasi ad armi pari.

La maggior esperienza ed abitudine a giocare partite importanti ha sicuramente aiutato il serbo, capace di gestire con serenità  i momenti topici dell’incontro. D’altronde i precedenti la dicevano tutta sul divario in campo (14 vittorie a 2 per il serbo, 9-1 sul veloce).

Partiva meglio lo svizzero, brekkando subito l’avversario al terzo gioco. Ma l’effetto sorpresa durava poco.

Finché la prima di servizio reggeva, Wawrinka aveva tempo d’impostare le sue traiettorie, ma non appena doveva rifugiarsi nella seconda l’intraprendenza e il senso dell’anticipo di Djokovic avevano il sopravvento (60% la percentuale di punti vincenti su risposta) . Con due controbreak Nole saliva rapidamente a 5-3 e con il primo set point a disposizione chiudeva il parziale.

Il break in apertura faceva subito scivolare il secondo set nelle mani di Djokovic.

Il nativo di Belgrado, con un’oculata gestione del gioco e attente scelte tattiche non lasciava più alcuna possibilità di rientrare in partita all’avversario, presentandosi a rete per la stretta di mano dopo nemmeno un’ora e mezza di gioco.

Oggi Djokovic giocherà dunque la sua terza finale Masters (vincenti le prime due).

Seconda in carriera, invece,  per Nadal, dopo quella persa nel 2010 contro Federer.

Quest’anno il bilancio recita 5 incontri, con lo spagnolo avanti 3-2 nei precedenti.