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Attacco togato. Il PM tira con Berlusconi: 5 anni e prescrizione tra aprile e luglio

Creato il 15 febbraio 2012 da Iljester

Attacco togato. Il PM tira con Berlusconi: 5 anni e prescrizione tra aprile e luglio

Ormai siamo agli sgoccioli del processo Mills. Il pubblico Ministero ha chiesto 5 anni di condanna per Berlusconi. Davvero una pena tosta che non so se i giudici accoglieranno integralmente. Una cosa però è certa: la condanna ci sarà, eccome. Berlusconi sul punto sa di non illudersi. La Cassazione che ha confermato la condanna di Mills (pur la prescrizione) pesa come un macigno sulla decisione dei giudici di Milano, che già — con i ritmi processuali che hanno tenuto — dimostrano in modo evidente quale sia il loro orientamento. Del resto, un convincimento di non colpevolezza avrebbe avuto un effetto sedativo sui tempi processuali, proprio per arrivare alla prescrizione ed evitare magari la formula assolutiva. CosÏ non è stato. I giudici del tribunale hanno letteralmente corso proprio per evitare la prescrizione e pronunciare un verdetto di condanna.

D’altro canto, condanna o assoluzione che sia, la prescrizione — che comunque interverrà — cancellerà tutto il lavoro fatto. In fumo migliaia di euro dei contribuenti per un processo giuridicamente inutile. PerchÊ per quanto i giudici milanesi possano essere dei superman, non si arriverà mai a una sentenza definitiva di condanna, per il semplice motivo che i giudici dell’appello (se mai non dovessero dichiarare la prescrizione i giudici di primo grado), dovranno emettere sentenza per dichiarare il reato estinto per intervenuta prescrizione.

Non è dunque l’aspetto giuridico quello che veramente è importante in questa vicenda. Del resto l’ho già detto: è l’aspetto politico quello che è veramente rilevante. Al di là infatti dei problemi giuridici (prescrizione oggi o domani), tutti gli attori di questo procedimento sono ben consapevoli che il processo è finito da un pezzo, da quando cioè i magistrati si sono resi conto che non si arriverà mai a una sentenza definitiva. Eppure tutti gli attori del processo Mills sono altrettanto consapevoli che un Cavaliere condannato è comunque un Cavaliere condannato. Politicamente una condanna pesa, e l’idea di un Berlusconi bruciato alletta i suoi detrattori politici che avranno ora un’arma in piÚ per la loro propaganda politica. E non parlo — badate — sono dei suoi detrattori di sinistra, ma anche di quelli che nel PDL e fuori del PDL pregano tutti i santi che l’ex Premier si faccia da parte e finisca cancellato da una sentenza.

Certo, adesso si dovrà attendere l’esito del ricorso per la ricusazione del giudice, promossa dai legali del Cavaliere. Sulla questione dovrà pronunciarsi la Corte d’Appello di Milano. Un esito positivo comporterà che il processo passerà ad altro giudice. Un esito negativo non impedirà l’emissione della sentenza. Penso però che non ci sarà alcun dubbio su quale sarà il verdetto dei giudici dell’appello. Sarebbe davvero un colpo di scena una ricusazione che rimettesse il processo ad altro giudice. Significherebbe la sua fine per intervenuta prescrizione del reato prima della sentenza di condanna, perchÊ a quel punto dovrà essere svolta nuova attività probatoria, non essendo valida quella acquisita davanti al giudice ricusato (salvo accordo delle parti che dubito ci sarà).

Infine, pare si sia aperto un altro fronte giudiziario. Quello sul caso Ruby. La Corte Costituzionale — come era prevedibile — ha rigettato il conflitto di attribuzione. Il processo a carico del Premier continuerĂ  sempre nel solito Tribunale, quello di Milano, nonostante la competenza sia oggettivamente del Tribunale dei Ministri. Come dire: ormai i giudici milanesi sono diventati dei giudici speciali… nel senso di specializzati sui processi berlusconiani.

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di Martino © 2012 Il Jester 


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