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Aumento tumori a Lecce per inquinamento

Creato il 02 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Aumento tumori a Lecce a causa dell'inquinamento.

Photo credit: Strocchi / Foter / CC BY-SA

Inquinamento e aumento tumori. Provate a leggere i dati del Registro Tumori della provincia di Lecce e a riflettere sulla qualità della vita in Italia. Un uomo su tre e una donna su cinque, nel Salento, corrono il pericolo di contrarre un tumore nel corso della loro vita. Nel 2005 sono state 4.291 le persone che si sono ammalate di cancro: 2.446 uomini e 1.845 donne. 497 casi ogni 100.000 abitanti e un’età media di 66 anni di età. In particolar modo il nemico più pauroso da combattere è il tumore al polmone, che colpisce circa il venti per cento del totale delle diagnosi per gli uomini. E allora facciamoci qualche domanda. La causa dell’aumento tumori alle vie respiratorie si può attribuire al tabacco? Improbabile. Giorgio Assennato, direttore di Arpa Puglia, sostiene che questa piaga ha radici profonde, che nascono negli anni Sessanta. «Questo è il tipico caso in cui avrebbe avuto senso un intervento approfondito del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie.» Giuseppe Serravezza, medico e presidente provinciale della Lilt, sostiene che le stesse istituzioni hanno guardato altrove, lasciando il Salento da solo. Analizzando i dati raccolti nel registro si noterà che in alcuni comuni il numero di malati oncologici è davvero elevato. «E la spiegazione non può essere il fumo di tabacco.» Studi scientifici hanno dimostrato come l’ambiente influisca sulla salute dei pugliesi. È impossibile non rivolgere il pensiero ai venti: essi raccolgono le emissioni nocive delle industrie tra Taranto e Brindisi, convogliando il tutto sulla provincia leccese. Già a maggio, grazie alla nostra intervista a Daniela Spera, eravamo venuti a conoscenza del problema. A Taranto, come nel resto del Salento, convivere con la morte è diventata un’esperienza quotidiana. La scelta ormai ricade tra la rassegnazione e la lotta e per fortuna qualcuno continua ad alzare la voce per fermare questa mattanza. Ma pensare che tutto ciò sia dovuto solo all’Ilva è sbagliato: il Salento è lo scenario di diverse emergenze ambientali. Oltre al Petrolchimico di Brindisi e Cerano esistono piccoli e medi insediamenti industriali che aggravano la situazione già precaria di Lecce e dintorni. Il 30 ottobre Giorgio Assennato andrà nuovamente a Roma che riceverà dall’Istituto Superiore di Sanità un nuovo report sulla questione  aumento tumori a Lecce. Nel mentre i fumi continuano ad abitare il cielo pugliese, come opprimenti ospiti non invitati.


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