La coppietta si posiziona a tiro d’orecchio così possono sentire tutta la conversazione. Io intanto, come i baristi dei saloon, faccio finta di pulire un bicchiere che si è pulito, risporcato e ripulito sei volte. Ormai sto consumando il vetro.
Lui non fa nemmeno finta di interessarsi a lei. Parla, parla di sé, del suo lavoro, di quant’èffiiga la palestra in cui va, del suo cane, di nuovo del suo lavoro, del punto nero che gli viene sempre sul naso. La ragazza, la vedo, è sull’orlo del suicidio. Non ne può più e la capisco. Non è poi tanto diverso con gli scrittori (esordienti e non) che sulle loro bellissime pagine e i loro bellissimi profili parlano SOLO ed ESCLUSIVAMENTE dei loro libri. Foto dei loro libri, sopra, sotto, di costa, recensioni ripostate sedici volte, post scritti da loro stessi in cui scrivono delle loro presentazioni, stralci di testo, immagini, divertentissimi meme su personaggi/fatti/razzi presenti nei loro libri e che quindi tu non puoi capire. Ora, vi rendete conto che questa roba è di una noia mortale?
Vi svelo un piccolo segreto: non è lo spam ad attirare l’attenzione, ma i contenuti. Contenuti che, per quanto abbiate scritto uno splendido libro, non possono venire soltanto da lì. Ci sono altri blog là fuori, altri libri, altre persone. Ecco, siamo nell’epoca della condivisione. Condividete qualcosa che non sia il vostro ombelico.
Oh, la ragazza sì è alzata, ha preso la giacca e la borsa ed è uscita dal locale. Ma il tipo non n’è accorto. Continua a parlare da solo.
Chissà se pensava di farla innamorare.