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Con l'inizio del processo per l'omicidio di Sarah Scazzi il circo mediatico riprende finalmente vigore impossessandosi nuovamente di quella cloche che determina il grado di morbosità di tutta la Nazione.
Personalmente vorrei leggere di queste cose nella cronaca nera locale; all'anonimo uomo della strada quale io sono non dovrebbe importare granché di come si è svolto e del perchè di un assassinio se non vi sono coinvolti personaggi pubblici e se non è a repentaglio la sicurezza di tutti i cittadini. Quello che deve interessare un qualsiasi cittadino è che il colpevole riconosciuto di un omicidio venga incarcerato. Ma questa è una mia opinione.
Avetrana ha tutti gli ingredienti per destare accanimento di giornali, tv, internet e con loro di milioni di utenti: si tratta di un crimine orribile che ha colpito una ragazzina innocente, la cui unica colpa è stata avere la famiglia Misseri nelle file parentali. Ci sono colpi di scena, invidie adolescenziali, ex amici/fidanzati contesi, accuse, confessioni, ritrattazioni.
La meschinità provinciale nella sua forma più degradata e maleodorante, che da sola non va oltre qualche trasmissione pomeridiana, viene promossa a tema di prime serate, prime pagine e home page grazie all'omicidio, che ne decreta il successo finale. Unico neo, per chi di questa triste storia intenda farne un reality, il processo avverrà a porte chiuse, con le sole telecamere di "Un giorno in Pretura" ammesse in aula.
Cosa c'è che l'opinione pubblica deve sapere oltre a sperare che alla fine del processo i colpevoli vadano in prigione con la condanna che meritano?
Quali sono le notizie che possono essere veramente rivelatorie rispetto ad un fatto criminale? Quali i retroscena utili all'opinione pubblica?
Sono andato a fare un giretto in rete.
Fra tanti spicca Panorama.it con l'articolo "Le foto del pozzo degli orrori di Avetrana". Innanzitutto, leggendo il titolo, mi viene in mente che mi son perso qualcosa, forse oltre a Sarah hanno ritrovato altri corpi perchè quel pozzo degli orrori rimanda ad un concetto di serialità. Ma forse sono io che sono pedante e questo è solo un titolo accattivante e niente più. Proseguo sullo stesso articolo e mi imbatto in "Per mesi ci siamo chiesti se pubblicare o meno queste immagini. Abbiamo pensato a Sarah, e le abbiamo fermate. Messe da parte." Bravissimi.
Ma poi:"In questa pagina pubblichiamo quelli meno duri (gli scatti n.d.r.), quelli dove non c’è lei. Dove non c’è Sarah. Perché mai vorremmo per una nostra figlia o per una nostra sorella che la morte la trasformasse in una postuma celebrità da Grande Fratello. In questa storia tutti siamo andati oltre."
Con un po' di senso di colpa, però poi alla fine...ma si dai qualche foto mettiamola!
Ed ecco finalmente i perchè: "Perché è giusto scrivere di come questa bambina è stata trattata, abbandonata. E uccisa. E’ giusto sapere." Poi il culmine, nulla da invidiare ad una bacheca qualsiasi di facebook: "Per vomitare addosso ai suoi assassini. Per chiedere che venga fatta giustizia. Per pretenderla la giustizia. E davanti a queste foto non si potrà che restare ancora più storditi e ancora più disgustati." Manca solo l'ormai celeberrimo:"VEDIAMO CHI HA IL CORAGGIO DI CONDIVIDERLA!"
Mi domando: c'è qualcuno in questo Paese, a parte i probabili colpevoli, che spera che giustizia non sia? Io questa campana non l'ho sentita onestamente. Cosa bisogna vomitare addosso gli assassini? E saranno le foto del "pozzo degli orrori" a dirci che eventualmente la famiglia Misseri è ancora più colpevole?
Mah, proseguo e arrivo sul Giornale, dove invece trovo l'articolo del professor Stefano Zecchi, il quale trova ingiusto che il processo si svolga a porte chiuse per il semplice fatto che, parole sue: "In una situazione normale, anche questa forma di riservatezza è apprezzabile: non mi sembra però che questo processo abbia avuto nei precedenti comportamenti degli imputati nulla di normale. Un caso giudiziario mediatico, come mai prima c’era stato.
Cosa comporta la decisione del tribunale, che accoglie la volontà degli imputati di chiudere a loro piacimento il rubinetto mediatico? Una giustizia che non si celebra in nome del popolo italiano, quel popolo che vorrebbe sapere la verità dopo aver conosciuto falsità, imbrogli, sotterfugi della famiglia Misseri, perché proprio la famiglia ha voluto essere protagonista di comunicazioni false, di imbrogli, di sotterfugi utilizzando televisione e giornali. Televisioni e giornali che avevano il dovere di trasmettere e trascrivere quelle comunicazioni e di non censurarle."
Poco da aggiungere se non che uno stato di diritto si deve occupare di svolgere dei processi ed individuare dei colpevoli, non di sbugiardare pubblicamente i presunti assassini ne' di metterli alla berlina per la commedia che hanno inscenato. Semmai stampa e tv avrebbero dovuto vigilare meglio sulle dichiarazioni degli imputati senza buttare tutto quanto dentro perchè tanto faceva ascolto.
Tutto ciò che è finito sui giornali precedentemente non ci doveva finire e se adesso i giudici hanno finalmente deciso di far calare un po' di riservatezza meglio così, con buona pace di chi rivendica il diritto/dovere dei media di riportare qualsiasi cosa dicano o facciano dei presunti colpevoli che cercano di sfuggire alla giustizia.
Anche il circo mediatico dunque, ha i suoi ideologi.
Ma la circostanza che sotto sotto mette più paura è l'indugiare, ripreso da quasi tutte le testate, su un fatto apparentemente insignificante: Sabrina Misseri si è dimagrita.
E' importante ai fini processuali? E' strano che una persona sotto processo per omicidio si presenti stressata e deperita?
E' sotto questo apparentemente insignificante particolare che si annidano le perversioni più banali e incontrollate del telespettatore. Sabrina infatti potrebbe diventare una bella ragazza, e allora forse il processo (tanto le leggi chissenefrega) potrebbe forse avere un'altra storia, mille altre storie, ancora tutte da raccontare.
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