Pensavo che la mia scoperta e realizzazione di ricette portoghesi si fosse già conclusa, invece viaggiando nel web mi sono imbattuta in un dolce tipico del Natale in Portogallo, le azevias.
Curiosa come una scimmia come al solito, leggendo gli ingredienti e il metodo di preparazione mi sono venute subito in mente le cassatelle di Agira, dolci tipici della provincia di Enna nella nostra adorata Sicilia!!Nelle cassatelle di Agira il ripieno è fatto con farina di ceci o di grano e mandorle tritate, nelle azevias portoghesi può essere di purea di fagioli o di patata dolce e mandorle tritate, di zucca o di grano.
Dimenticavo, nel ripieno delle azevias non potevano mancare le gemas, i tuorli d'uovo immancabili in tutti i dolci portoghesi.
Le cassatelle di Agira probabilmente sono giunte in Sicilia con la dominazione spagnola subendo poi degli arricchimenti, come la polvere di cacao, ma giustamente siamo o non siamo affacciati sul bacino del Mediterraneo? ;-)
Le azevias originali erano preparate nel monastero di Santa Clara a Coimbra in quell'atmosfera e con quella sacralità che ci ha fatto respirare Patrizia con il suo post sulle "Oves Moles" (e continuano ad essere prodotte con il nome di Pastéisde Santa Clara) ed avevano un ripieno di mandorle dolci ed uovo.
Una volta conosciute in altri monasteri nel resto del paese il ripieno si è arricchito di quello che si aveva a disposizione: grano, patate dolci, zucca, fagioli e se si avevano anche mandorle, dando vita ad un altro pasticcino.
Ho trovato varie versioni della pasta delle azevias, alcuni la preparano come quella delle cassatelle di Agira, ma alla fine mi sono voluta rifare al sito di "Saborintenso" che spiega dettagliatamente i vari passaggi con un video.
Anche questa ricetta va ad arricchire la raccolta per il Portogallo de "la melagranata" dell'Abbecedario culinario europeo.
Ingredienti: (per 16 azevias)
Per la pasta
- 300 gr di farina
- 30 gr di strutto
- 20 gr di margarina
- 25 ml di brandy
- scorza grattugiata di mezza arancia
- succo di mezza arancia
- 100 ml di acqua calda
- 1 pizzico di sale
Per il ripieno
- 150 ml di acqua
- 250 gr di zucchero
- scorza grattugiata di mezzo limone
- 240 gr di purea di fagioli bianchi
- 150 gr di mandorle macinate
- 1 uovo intero e 1 tuorlo (dovevano essere 4 tuorli, troppi!!)
- 1/2 cucchiaino di cannella in polvere
Iniziamo con preparare la pasta. Ho versato nella planetaria ed amalgamando ho ottenuto un impasto soffice ma sodo che ho fatto riposare per circa 30 minuti.Se doveste vederlo troppo morbido aggiungete appena un cucchiaio di farina.
Sono passata quindi al ripieno.In una casseruola ho messo l'acqua, lo zucchero e la scorza grattugiata del limone, ho miscelato e messo sul fuoco, da quando ha iniziato a bollire tutto il liquido ho contato 2 minuti ed ho tolto dal fuoco.
Fuori dal fuoco ho aggiunto la purea di fagioli....
....le mandorle macinate.....
......la cannella ed il cacao amaro.........
....infine le uova battute con una forchetta.......
...ed ho rimesso su fuoco dolce continuando a girare fino a quando il composto si è ritirato a tal punto che mescolando con il cucchiaio di legno si vedeva il fondo della casseruola. A questo punto ho tolto dal fuoco e lasciato raffreddare.
Ho ripreso quindi la pasta, l'ho adagiata sul tavolo leggermente infarinato e come spiegano nel sito Saborintenso ho tirato con il mattarello direttamente dalla massa, vi ho adagiato un cucchiaio d'impasto.........
ripiegato la pasta e tagliato con una tazza pigiando bene perché i bordi si sigillino perfettamente.
Con le dosi della ricetta me ne sono venuti 16.
A questo punto potete friggerle in olio di semi a fuoco moderato o volendo anche congelarle e friggerle quando avete ospiti inattesi.
Quando sono cotte asciugatele su carta assorbente, anche se rimangono belle asciutte e non sono affatto intrise di olio
quindi passatele nello zucchero fine che attacca meglio, e se volete potete anche spolverizzare leggermente di cannella.
Mi sono subito sacrificata per la causa ed ho addentato la prima per mostrarvi il ripieno. Beh, credetemi, sono divine, e sfido chiunque a capire che dentro c'è anche purea di fagioli bianchi.
Per fortuna era notte fonda e mi sono limitata a friggerne tre ed a mangiare solo quella (altrimenti come avrei potuto scrivervi nel post se erano buone oppure no??), per non cadere in tentazione le altre le ho messe con dei vassoi nel congelatore e domani, anzi ormai oggi ma dopo pranzo, le friggerò per i miei.
CURIOSITA'
Avendo un marito che suona chitarra e pianoforte ho notato con interesse la particolarità della chitarra portoghese che non conoscevo.
Ha la cassa di risonanza a forma di pera, sei paia di corde ed il manico a forma di ventaglio. Per suonarla si utilizzano spesso penne dette "unhas".
Oggi, si suona prevalentemente per accompagnare il fado. È uno strumento la cui origine è molto antica, poiché ha per base, secondo alcuni, l'oud arabo e la cetra rinascimentale.
Ne esistono due varianti : la chitarra di Lisbona e quella di Coimbra che, oltre ad accompagnare il canto, ottiene uno spazio anche come strumento solista che dimostra il virtuosismo del suonatore.
Con questa ultimissima ricetta portoghese con un pò di malinconia si parte per la Romania, prossima tappa dell'Abbecedario!