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Barbosità.

Creato il 10 ottobre 2010 da Vilipendio
 

Barbosità.

Avvertenza: questo post sarà lungo una cifra

Sto a nnà a rota per le lampade. A Sacra Rota.
Sì ok, ci sono lampade & lampade. Nessuna delle 2 mi dispiace. Adesso presempio io & Fratemy ne abbiamo realizzata 1 che ci piace per più motivi. In un capannone gigante pieno di merce fallimentata che c'è dalle nostre parti abbruzzesi, dal quale già vengono alcuni dei pezzi di modernariato che ci rallegrano casa, abbiamo rinvenuto un Victory Termozeta. Nuovissimo ancora imballato, dall'arancione seventies ancora fulgido. Pagati i 30 €cu all'aguzzina che lo teneva rinchiuso in quel fetido lager nonostante il suo lancynante uggiolare, lo abbiamo portato a casa, sballato, spolverato da pulviscolo fine che vi si era depositato su.
Barbosità.
Lo abbiamo lavato, nutrito, coccolato, rassycurato. E non appena ha iniziato a fidarsi di noi, gli abbiamo ficcato dentro una lampada a basso consumo da 20W deflorandolo senza anestesie, e trasformandolo in una piantana che capirai è buffissima, andando a illuminare un pajo di teste riflessive & riflettenti quali le nostre.Anche 1 altra piantana dal concept kùbricko, ci avevamo in testa. L'idea era buona, ma i costi di produz. salivano: almeno 300-350 €cu. Ma una piantana 1 minimo seria non è che la paghi tanto diversa, e questa secondo me era proprio un sghicia. Però rischiava d'essere un po' orecchiona, di certo anche tu ciavrai fatto caso a come certo modernariato specie quando ardito cerca subito di farti passare per feròcio.
Barbosità.
Oh, quanto ciavrei scommesso che fra le 2 tipologie di lampade possibili tu ti saresti concentrato su quella meno pertinente delle 2 del mio discorso?
Non solo la meno pertinente, ma anche la + banale. Me lo devi far vedere uno a cui non gli piacciono le lampade che illuminano, voglio vedere che razza di giornaletti catarifrangenti ci si può leggere, uno spiacevole alle lampade del tipo illuminante e banale.
Io dicevo La lampada. Non quella che si usa. Quella che si fa.
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Barbosità.
La lampada è lo strumento con cui l'uomo può parzialmente riparare all'errore demiurgico di certi Porcellini Trini ma pochissimo disneiani, che si sono inventati che il rapporto qualità/prezzo stagionale, pari al numero di stajoni juste fratto la quantità di quelle sbagliate, valga appena 1,5/4, ovvero uno scarsissimo 3/8.
Il che vuol dire che la fallacia di quei Suini arbitrari espressa in percentuale sia un apocalittico 62,5%. Questo valutando solo gli errori stagionali, perché se inizi a calcolare quelli svincolati dallo scorrere del tempo (gli errori asincroni diciamoli, come la Calvizie o G. Ferrara), ecco che le percentuali di errore più che bulgare si fanno incalcolabili.
Cioè cazzo: tra 4 stagioni ne sbagli duemmezzo? colla faccia tosta di pretendere pure adorazione incondizionata? prendendotela pure col povero Caino se ti offre in sacrificio le sue messi migliori, e non l'Abèla carne di porco di cui sei ghiotto tu, brutto cannibale.
Nel restante 5/8 delle stajoni sbagliate (ovvero autunno, inverno e ben metà primavera), certo non ti metti a prendere il sole col freddo che fa, e se pure ti ci mettessi sarebbe inutile visto che il tempo è brutto e la luce del giorno dura 5 minuti.
Barbosità.
Quindi l'abbronzatura svanisce, e la tua pelle non può invecchiare decorosamente, e gli oncologi specializzati in melanomi non riescono a garantire alla prole un'esistenza agiata come vorrebbero.
Questa faccenda è di uno squallido rivoltante, da qualunque parte la si rigiri. Ma perché io non posso avere su di me – mica su altri, xBacco - il colore che preferisco?
Certo, io ho sempre aborrito come solo 1 elefante può aborrire chi si ficcava sotto le lampade ma non per leggerci giornaletti. I cosiddetti allampadati, diciamo. Costoro sono brutti, dicevo, e brutte sono le sciagurate irretite dal contrasto tra la loro pelle bronzea e l'aureo scintillare dei loRo lex da sopra il candido polsino della camicia.
Però io mi pregio avere un'indole duttile, in cui le opinioni mal attecchiscono, non riuscendo a trovare evidentemente degli humus soddisfacenti. E allora perché non – mi fa ancora 1 po' impressione - “fare la lampada”?
Potrei annojarti con siderazioni inutili quali “guarda, ne ho fatte 3 prima dell'estate e x la I volta della mia vita non mi sono spellato, incredibile! le farò sempre” ecc.
Anche perché in realtà alla fine mi sono spellato anche questa volta, e pensa che rosicata è stato gli ultimi due gg. di mare tardosettembrini, credendo che pur con tutto l'olio coccoloso & abbronzante che mi ero spalmato, essi non mi avrebbero scalfito le squame temprate dal sole dei 1000 metri dei laghi abbruzzesi in cui mi ero bagnato per tutto Agosto.
No, la verità è 1 altra.
Io pago 90 €cu per 12 docce solari di 12 minuti, che mi fanno come e più di 1 giornata di mare, visto il maròn di cui subito mi ricopro senza alcun rossore pruriginoso. Leva giugno, luglio, agosto e settembre, ovvero i mesi in cui Vostra Suinità con tutta probabilità si cimentava nella fame del mondo o nel design di medus&zanzare o nelle altre porcate spaziali tra le quali sguazziamo tuttora.
Barbosità.
L'altra volta alla fine s'è visto che eri scarso a Domande Retoriche & Senza Risposta. Almeno ci saprai fa' a proporzioni?
52 settimane sta a 12 mesi come X settimane sta a 8 mesi (levando come pattuito quei 4 mesi geniali). Dal che si evince che X è = a 34 virgola 6 periodico, dove X sono le settimane in cui mi devo pagare di tasca mia il colore epidermico che prediligo, stanti le porcate di cui sopra.
Adesso, poiché ho già sperimentato come 1 doccia solare settimanale sia sufficiente al mio benessere psychophysikow, una semplice divisione di 34 virgola 6 periodico per 12 moltiplicato per 90 €cu ci darà l'importo annuale di questo mio folle progetto. Sei curioso come me, eh? dai forza: quanto ti viene? a me, 260 €cu.

Cioè, ti rendi conto? Lascia stare i calcoli, io non le avrei mai lette quelle righe inclini alla noja, solo 1 ingenuo come te poteva cascarci. L'importante è che io per 260 €cu all'anno mi piglia bene quando mi guardo la pelle allo specchio. Certo, nojoso come sei mi ribatterai che a queste preseabene devo però sottrarre l'imbarazzo di dover spiegare ai più curiosi fra i miei alunnetti ecc. il turpe segreto della mia negritudine (ah, la negritudine, quanti ricordi; ma scordati che io ti alleghi mai certi vecchi buffissimi audiofiles inerenti).
Ed è qui che mi caschi, asino che non sei altro. Ma come, non s'era detto che io facevo come mi pareva, e certo né più mai avrei provato disajo dal mio ajo? Quindi stica; sorrisettate pure, sciocchi avventori, di certo la mia abbronzatura artificiosa saprà celare i miei rossori residui.
Io so solo che c'è chi magari ste cifre le passa a 1 bagarino (1 bagarino) per pagarsi all'ultimo il concerto di Vascorossi (Vascorossi!).
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Barbosità.
Ecco ciò che ti avrei scritto se mi fosse andato come pensavo il finesettimana. Avrei aggiunto una qualche buffa conclusione citando l'inizio, il che avrebbe dato il solito senso compiuto ai miei pensieri incompiuti, e io & te ci saremmo beccati la prossima volta.
Però in questo fine settimana mi hanno raggiunto delle dosi particolari di depressione. Niente di clinico, intendiamoci. Solo che non mi va nemmeno un po' di scherzare, e i motivi sono vari.
Giovedì ho saltato gli allenamenti, cosa gravissima, ma ero veramente provato da 10 gg. pieni di lezioni consecutive, e dal cambio repentino di fuso orario, dovendo svegliarmi alle 7 invece che alla mezza (12.30, per chi chiama da Fuoriroma). Il che, visti i miei costumi decadenti, ha coinciso con un aumento della mia media giornaliera di gelati da zero a lmeno 6.
Barbosità.
Perdipiù oggi c'erano i Calibro 35 all'Auditorium, che risuonavano sul girato Milano odia, la Polizia non può sparare. E invece io me ne sto a casa, un po' perché non saprei con chi andarci, un po' perché vorrei sbrigarmi a finire di registrare dei pezzi, un po' perché dopo tanto tempo e tanto stretching saltato, oggi alla fine dell'allenamento mi sono ribeccato un'altra contrattura al collo.
Poi oggi una delle tante la cui prorompenza da tempo ammiravo segretamente, salutandomi mi ha dato 1 bacetto che come diceva Il Riccioletto “mi voleva fa capì qualcosa”. Però io da lì in poi ho iniziato a vederla come uno Stato B dell'omonima canzone di Elio, perché questa è una che parla parla ma non ascolta né le cose che dicono gli altri né quelle che dice lei, e questo m'inquieta. Ma cavolo, come fai? se uno rompe una cosa piacevole & interessante come Il Silenzio, sarà di certo per dire delle cose magnifiche; o se non è di certo, magari lo è probabilmente.
E poi, poco fa mi è caduto troppo sale nel minestrone.
E poi e poi. Sono gg. che la sera mi suono alla guitàra h&h di bossanuove malinconiche colle lacrime agl'occhi, perdendo per questo molto sonno e alzandomi comunque molto presto per adempire ai doveri di una vita non mia. E anche questo non mi ajuta, il pensiero cioè che per lei (cioè la vita bastarda che quotidianamente usurpo) mi alzo sempre presto, tra molti timori di arrivare tardi, snaturando la mia indole di dormiglione mattutino e di ritardatario cronico; mentre per quello che vorrei fare io, no.
E non mi ajuta neanche questo: “quello che vorrei fare io”, che è? scremando da paure e da occupazioni improduttive, forse “quello che vorrei fare io” potrebbe rivelarsi lo scrivere facezie e la composizione di canzoni. Ma il mio sangue di Abbruzzese si ribella alla velleità di certi miei vagheggiamenti che non danno un posto fisso e/o statale, e in più molto più forte mi ride in faccia la pigrizia, che invece dove cazzoè quando mi alzo alle sette la mattina, quella trojaccia svergognata?
Quindi, in tutto questo ricercare, non c'è da stupirsi se mi sono rimesso a leggere delle cose che avevo. Dei vecchi numeri dei Grandi classici di Walt Disney. Un libro intero sulla sezione aurea. Un grosso manuale di design grafico. La Guida galattica per gli autostoppisti.
È appunto di questa che ti volevo parlare.
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Quello sguercio del cantante dei Radiohead, che preferisco di gran lunga quando si limita a fare l'autore e il cantante dei pezzi dei Radiohead senza contendere a Bono lo scettro di Scancellatore di Iniquità & Buchi nell'Ozono, mi aveva detto che il suo libro o film – non mi ricordo – preferito era appunto Guida galattica per gli autostoppisti. Quindi che potevo fare? Messo alle strette, mesi fa ho preso e l'ho comprato.
Bah. L'ho finito subito, certo si legge sciolto e questo è sempre apprezzabile, ma non so cosa pensare. Allora consulto l'Oracolo deL Riccioletto, nella persona di Wikipedia. E in effetti, da Lui arriva l'Illuminazione.
Dice che è solo il primo di non so se quattro o cinque altri libri cogli stessi personaggi. E se per Cecità di Saramago questo mi fa trattenere a stento l'ejaculazione di fiocinarmi in libreria prima dello stipendio a comprarmi il Saggio sulla lucidità che ne è la prosecuzione, per la Guida questa notizia mi ha talmente annojato che adesso son qui a teorizzare la pochezza della fantascienza intera.
Cioè, specifico. La pochezza di cui parlavo attiene senza dubbio alle Fantascienze in cui succedono cose su cose e poi basta. Come nella roba fantasy, immagina, o negli Harmony e nei Blue moon.
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Invece ce n'è altra di fantascienza, veDi Ck, in cui ci sono cose geniali su cose geniali. Io a Dick non lo copro interamente (e qui èvita facili umorismi: non è Moby, il Dick che dico io). Ma ci sono cose eccezionali che sono fichissime, come quando nelLa svastica sul sole si immagina che siano i Japanesi a ver vinto la Guerra, e che questo li abbia resi cafonissimi, e spendano capitali nella paccottiglia anteGuerra di raffinatissimi texani malinconici e nostalgici delle loro nobili tradizioni samuraje, che però non possono che assecondarli per le loro indubbie capacità di acquisto. O come quando, In Senso inverso, la gente che risorge si cerca dei partner risorti dopo di loro, perché possano assisterli quando verranno riassorbiti dall'ovulo di una donna e dallo spermatozoo di un uomo che fanno l'amore alla loro nascita finale. Ti rendi conto? tutti a fantasticare su Ma pensa che fico se si andasse al contrario, invece di nascere giovane e morire invecchiando uno nasce vecchio, diventa giovane & forte e muore bambino giocando e senza rendersene conto. E invece Dick sta lì, dall'alto delle sue decinaja & decinaja di portenti letterari, a farci capire che sarebbe la stessa identica cosa, vivresti sempre la solita vita piena zuppa della paura di rimanere solo.
La Fantascienza mi sembra come il Giallo. Anche quando fica, succedono cose e basta.
Però pure Il nome della rosa è fondamentalmente 1 giallo, anzi leva pure il fondamentalmente. E allora, perché mi dico sempre che è il più bel libro che ho letto a pari merito con altri che adesso non perdo tempo a dire? Ma che, mi sono fatto inculare dal Latinorum che siccome nei gialli non c'è, allora sono meno nobili? ma che veramente uno scaltro come me si fa ancora inculare dal Latinorum, dio palafreniere del Cav. Berlusconi? E allora, adesso come la mettiamo colla mia opinione sui Gialli?
Ma ti pare che nelle mie pensierosità ho pretese di esaustività, specie quando stavo parlando d'altro, come adesso? Io non ho mai pretese di esaustività. È che se a un certo punto mi accorgo che ogni giallo o gni fantascienza non di Ckiana mi lascia quella sensazione di niente di appreso (apparte la goduria della trama, qualora ce ne sia stata), allora è bene che ascoltando le mie intuizioni io entri in protezione.
Difatti, si può dire che le intuizioni sono ragionamenti che piottano (specie le mie). E visto che si può dire, lo dico. Ci mancherebbe altro che non lo dica, ma guarda 1 po'.
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Barbosità.
Quindi il punto è questo, mi fa male il collo, suono schitarrate tristi, leggo libri che mi lasciano perplesso. Oggi, prima degli allenamenti, stavo al bagno grande a predispormi a farmi la barba integrale, che è una delle mie principali attività. Da sentire mi ero preparato una raccoltona di una quarantina di pezzi di Dusty Springfield, non dico che in genere mi dura così tanto, ma una buona mezz'ora sì. Non tanto perché io abbia la testa grossa, quanto perché cosparsa interamente di schiuma da asportare col pelo eventuale, fatti salvi occhi-orecchi-naso-gola e sopracciglia & metà pyzzetto.
Mi stavo innervosendo perché dopo tutti quei gelati di questi giorni non ero ancora il panzone che pensavo, e 1 osservatore superficiale mi avrebbe potuto scambiare per uno che stava in forma. E quindi parte Dusty Springfield.
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Dusty Springfield è il massimo. Già lei da sola basta a ripristinare il ciclo polare artico delle stajoni sbagliate che mi dicevi prima, quindi di che ti lamenti sempre non lo so. Non dico che basti pure a compensare la Famenelmondo e le zanzare/meduse, quello non so. Io a Dusty Springfield la conocqui (ma che bella parola da scrivere, “conocqui”) tanti anni fa, nella pubblicità delle Nastrine del Mul. Bianco, con The look of love. Quindi come uso fare per le cose per cui vado in fissa, oltre che di lampade fatte adesso sto a ròta dei pezzi suoi, specie quelli di J.S.Bacharach. Tipo Son of a preacher man, che pure quel marpione di Tarantino infatti l'aveva messa, in Pulp fiction.
“Quella donna è dinamite”, diceva un fratello di Pippo chiamato Ciucco di una sua vecchia fiamma che ricordo orribile. Quindi pensa Dusty Springfield, quanti megatoni è.
Barbosità.
Tra la rasatura della barba & quella della testa, usualmente mi concedo 1 piccolo break. Eccomi tornare nel grembo rassicurante di Wikipedia, ove i dubbi, se esistono, sono puntualmente dichiarati.
In un afflato mitopojetico vi cerco dapprima buone nuove sulla Guida che dicevamo, ricavandone dissuasioni. Poi, digito Dusty Springfield.
Che bella donna, che era. “Dusty” era il nomignolo da maschiaccio che le avevano, come si dice, affibbiato, sin da piccolina. Poi casini, lascia la scuola, successi, America, Londra, Johann Sebastian Bacharach, professionista scrupolosa e via dicendo.
Ma quello che mi ha preso d'incontro è che era lesbica. Dice che in un'intervista aveva ammesso che a 31 anni non aveva mai avuto nessuna relazione con un uomo, e che aveva imparato ad accettare la sua diversità. Senza mai menzionare la parola che ho usato io, né lei né l'intervistatore, perché a quei tempi Wikipedia sostiene che era impensabile parlare delle abitudini sessuali di gente famosa.
Da lì, pare che nessuno abbia detto niente. Semplicemente, nel decennio successivo fu decaduta nel dimenticatojo. Sinché i Pet Shop Boys (ma guarda) la ricicciarono nei tardi anni 80 (facendole cantare dei pezzi eighty & synthetici orribili, aggiungo io). Poi, la scoperta di 1 nodulo & il cancro al seno. Tanti saluti.
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Lesbica. Senza leggerlo esplicitamente. Lei alla fine si era accettata. Gli altri, alla fine, avevano preferito di no.
Giorni fa leggevo l'intervista di Repubblica a Tiziano Ferro. Lui dice che non si era accettato. Mi sembrava di capire che quindi non aveva praticato, per via di questa inaccettazione. Ieri, sulla bacheca di Facebook di un collega che ci lavora o ci ha lavorato insieme, alcuni suoi alunnetti pubblicavano sfottò generici sull'outing di Tiziano Ferro. Io pensavo, Pensa se li vede lui. Poveraccio. Mi sta simpatico, fatte salve tutte quelle profusioni di Ics per decerebrare le tredicenni. Ha un sorriso simpatico. E poi pure lui era un ciccione, fino a un certo punto.
Il centro di questa cosa, almeno il mio, è che io ci mancherebbe non ho nulla contro un'omosessuale, e nulla perfino contro un omosessuale che non porti l'apostrofo. Anzi, come dico sempre in queste circostanze, una volta mi sono perfino fatto portare a un Gay Pride.
Però ivy ero imbarazzato, lo riconosco. Dello stesso imbarazzo che sfoggio in presenza di interlocutori o astanti dichiaratamente omosessuali. E certo, tanti anni fa mi aveva turbato essere oggetto di proposte splicite da 1 di loro, urbane per carità, ma che all'epoca mi avevano abbastanza sconvolto. Magari adesso sarei più padrone dei miei nervi, ma mi metterebbero comunque molto a disagio. Ed è per questo che uso delle gran dosi di mbarazzo preventivo davanti a qualsivoglia uomosessuale, mentre le sbiche mi stanno chiaramente molto simpatiche ma sono io spesso a non stare granché simpatico a loro.
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Oggi, anche uno dei miei contatti che viene agli allenamenti, ha pubblicato quella cosa strafottente verso Tiziano Ferro. È la jpeg di una patata, con a fianco scritto “A TIZIANO FERRO, non piace questo elemento...!!!”.
La sera prima invece aveva messo su 1 preghierina + 1 lacrimina x Sarah Scazzi.
2 cose da dire.
1 - porcamadonna, questa si chiamava Scazzi, e ora tutti devono dire questa parola, scazzi, Scazzi, Scazzi!, giornalisti, politici, magari anche Chiericazzo Sedicesimo, pensa che fissa. Magari devono dirla anche in tivù.
2 – porcamadonna, checcazzo c'entra la virgola tra “FERRO” e “non piace”, per non parlare dei tre puntini e dei tre puntoni esclamativi.
I puntini di sospensione, quando non giustificati (ed è raro che lo siano) sono una vigliaccata. È come se uno scevro di contenuti facesse credere di poter aggiungere chissà cos'altro, se in quel momento non avesse però cose ganzissime più divertenti da fare.
E i punti esclamativi (specie se ripetuti, razza di mentecatti) non possono fare le veci della dirompenza dei contenuti.
Ma a parte tutto, sono cose stonatissime tutteddue. Io non ci credo minimamente che tu sia più commosso dalla pur triste fine di Sarach che sorpreso dai suoi Scazzi; come pure, quando uno ha palesato una qualsiasi cosa di sé lui per primo, compresa una cosa spiritosa come l'Omosessualità, prenderlo in giro proprio per quella cosa è da vigliacchi e soprattutto da decerebrati. Secondo me prendere in giro vale un casino solo quando uno una cosa cerca disperatamente di nasconderla.
Come vedi, oggi sono pieno di buon senso. Che è una sensazione senonaltro più reale di quando Lamadonna si sentiva piena di grazia, ma come fa una che non esiste a sentirsi piena di grazia, se c'è una cosa che mi si deve sempre riconoscere è che io mannaggiacristo esisto.
Barbosità.
Che comunque questo mio contatto di Facebook mi piace molto, è uno che per dire è tutto capitanTotti, fica e discorsi da spogliatojo inerenti a, e quindi interessato soprattutto a pompare, imparare a menare efficacemente, vestire elegante e macchinare di lusso. Cose che egli vede come tratturi palesi per le sue transumanze vaginali. Non ha ancora avuto la pensata di rompere gli ndugi e diventare fascista, anche se gli ci vorrebbe pochissimo. O magari non lo fa per quel vago ma palese sentore di sopraffazione che turba sempre i semplici. Però, pur ricevendo al riguardo le mie puntuali declinazioni, mi ha invitato sempre ai suoi compleanni e addirittura in vacanza. Quando mi parla eccitato di qualche “fica”, poi, si fa serio e mi chiede se per caso con quella ci volevo provare io, e io rido sempre perché la cosa mi fa sempre ridere. Intendiamoci, non è che io sia il suo idolo, ripensandoci sembra quasi che io questo stia sostenendo. Non mi caga poi tanto, però quando lo fa, come dire, ecco: credo che mi usi il massimo rispetto che una mente così possa concepire, quando ad esempio ce ne sono altre (non tutte, per carità) molto più performanti che ciànno dedicato risorse molto minori e che adesso inorridirebbero se mi sapessero a non parlar male di tipi così, secondo i sinistri schemi di certa Sinistra. Poi questo ragazzo fa delle battute veramente dirompenti, in questo è davvero intelligente. E l'umorismo merita rispetto, anche in presenza di certe scempiaggini Facebookkinare.
Ma Dusty Springfield, però. Io, come dire, la amo. Nel suo timbro roco c'è tristezza anche se canta scanzonata. C'è spensieratezza pure quando si fa triste.
Come si fa, a trattarla male per una cosa così. Sentiti Going back, per capire cosa intendo. Lei vuole bene a tutti. Canta le cose belle e le cose brutte, e oltre che per lei lo fa anche per noi. Su Wikipedia dice che aveva voluto fare un sacco di volte non so quale pezzo per ottenere un certo effetto di eco, poi alla fine l'aveva ottenuto cantando nella tromba delle scale del palazzo dove registrava. Era stata chiamata a Sanremo, aveva cantato in coppia con il tizio di Io che non vivo + di 1h senza te, il pezzo era andato male, lei era tornata in America e l'aveva inciso con un testo in inglese, e aveva fatto il botto.
Sèntiti Close to you. Molto, dirai, si deve a l genio di J. S. Bacharach. Ma quella voce merita non so la tua, ma certo tutta la mia riconoscenza. E Tiziano Ferro è solo 1 povero regazzetto, ma perché lo devi far soffrire per chi vuole scopare, specie quando potresti impiegare il tuo tempo a sfotterlo per tutte quelle cazzodiIcs.
Barbosità.
Mio padre quand'ero piccolo cantava sempre I only want to be with you. Cioè, io non sapevo che fosse  I only want to be with you, perché come al suo solito storpiava tutto il testo con parole in italiano inventato che se non ci eri abituato come noi era buffissimo, e infatti i miei cugini impazzivano. Cantava sempre cose così, Gioco di bimba mi ricordo, delLe Orme, che anche se era pallosissima ero proprio contento quando l'ho suonata pure io col gruppo che avevo prima in cui facevamo tutti questi pezzi di pop italiano anni'70. E ne cantava tante altre che ora non mi ricordo.
Uno pensa sempre a cose da mandare verso gli extraterrestri per fargli capire che ci siamo, e cerca di farne stare in pochissimo spazio quante più possibile.
Io mi chiedo sempre se dovrei pensare a qualcosa pure io, visto che questo mi dicono, che non durerò per sempre neanche io. Cosa manderei, se lo dovessi? Di certo i sorrisi di mio padre, e poi il suo umorismo che ora ciabbiamo pure io e Frat anche quando facciamo certe lampade, dovevi vedere che letterine della Befana scriveva nostro padre quando eravamo piccoli, le stesse di certi biglietti di auguri più sintetici che però come abbiamo fatto a non riconoscere provenire dalla stessa fonte.
Ma di certo pure la voce di Dusty Springfield ci metterei, a pari merito in mezzo a tante altre cose. Dusty Springfield, che cantava This girl's in love with you. Quindi, la prossima volta, non perdiamo tempo a farla soffrire complicandogliene la carriera per quelle sciocchezze, che poi magari se ne accorge e una così splendida non riuscirebbe mai capire come possiamo aver fatto a fare proprio una cosa del genere.
Oggi la mia violenta epifania mi ha fatto, credo, piazza pulita di qualsiasi omofobia emotiva. In un momento di beatitudine e riconoscenza, la cui artefice ho poi scoperto essere uomasessuale. Quella strana miscela di barbosità, canzoni, cantanti e ncyclopedie open-source mi ha aperto la mente all'accettazione emotiva, oltre che razionale, degli omosessuali. La prossima volta che ne vedo, non vedo l'ora di sciorinargli le mie battute migliori, cosa che riservo solo a chi mi sta simpatico e soprattutto mi rilassa mettendomi a mio agio.
Barbosità.
Dannati omosessuali, ora ho capito: anche voi potete essere simpatici! No, non vi prendo in giro, sono singèro, singerissimo. Anzi, meritate tutta la mia tardiva simpatia per le vicissitudini aggiuntive che vi hanno (as)segnato. Segnano, le vicissitudini, eccome se segnano. Esse praticamente sono il trucco Diddio che dai suoi occhi porcini ci ha volto 1 sguardo munifico donandoci delle cose, le vicissitudini, grazie alle quali noi ci facciamo più sensibili. E quando sei + sensibile ciai i sensi + scaltri, non so se ciai fatto caso, e coi sensi più scaltri stimoli + Le cervella, e quelle gran pigre delLe cervella si svegliano e ti suggeriscono delle rielaborazioni spesso divertenti, lo devi ammettere. Sempre che accanni in partenza asti, intesi non tanto come città piemontese ma colla doppia “i” finale, o al limite come “î”; poiché saprebbero fuorviarti dalla divertenza e sindacare su chi ti abbia fatto soffrire, portandogli del rancore conseguente. E pesa, il rancore, eccome se pesa.
Io nella vita sono molto più interessato a persone che hanno sofferto che a quelle che no, pensa che perversione che ho, anzi: che X-versione, arf arf!
Purché, mi raccomando, sia stata fatta 1 buona elaborazione delle sofferenze, eh? Anzi, è proprio questo che penso m'interessi: non la sofferenza in sé, ma l'elaborazione, anzi la Buona Elaborazione.
Insomma, che strano.

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