“Non faremo pubblicità con omosessuali perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri”
così Guido Barilla ai microfoni di Radio24, rispondendo a una domanda sul perché l’azienda non abbia mai fatto spot con protagonisti omosessuali.
Sui social network si scatena la protesta, su twitter impazza l’hastag #boicottobarilla ed altre società dello stesso ramo, da Buitoni a Garofalo.
La notizia compare anche sul Guardian che commenta: “Il Paese, sulla cui politica la Chiesa cattolica ha da sempre esercitato un’influenza di stampo conservatore, rimane indietro rispetto a molti altri paesi europei in tema di diritti gay. Lontana dalla legalizzazione dei matrimoni gay, l’italia non riconosce nemmeno le unioni civili di coppie dello stesso sesso”.
Guido Barilla ha cercato di fare marcia indietro, correggendo il tiro:
Mi scuso molto per aver urtato la sensibilità di tanti. Ho il più profondo #rispetto per tutte le #persone senza distinzioni. Guido #Barilla
Oramai il danno è fatto, soprattutto a livello di immagine internazionale. Un grave errore di comunicazione, innanzitutto. Un pensiero sbagliato, dal punto di vista etico e di logica. Ogni gay ha una famiglia e due persone dello stesso sesso che condividono un amore sono una famiglia, nel significato piu ‘nobile’ del termine. A prescindere dallo status giuridico. Quindi anche i gay fanno parte della famiglia e quindi la scelta mirata di non rappresentarli non può essere semplicemente derubricata come opportunità ma è, a tutti gli effetti, una forma di discriminazione.
Scommetto che alla fine comunque, dopo tutta la polemica che c’è stata, Barilla tra qualche tempo farà uno spot gay friendly.
D’altronde si diceva che il rampollo Barilla avrebbe potuto essere il nuovo candidato del centrodestra post Berlusconi. Segue solo gli insegnamenti del Cavaliere.
Ps: e comunque quanti di voi non hanno provato antipatia per quella famigliola del Mulino bianco?