La multinazionale della pasta lancia la nuova linea di produzione “Harry’s 100% Mie”, investendo 47,2 milioni per ampliare entro il 2016 tre stabilimenti presenti nel paese.
‘I sapori semplici danno lo stesso piacere dei più raffinati, l’acqua e un pezzo di pane fanno il piacere più pieno a chi ne manca’. Così esordiva Epicuro in un celebre passo contenuto nella lettera sulla felicità destinata a Meneceo. Ex abundantia cordis, a proposito di pane, l’azienda alimentare Barilla ha di recente investito 14milioni d’euro nella quarta linea di produzione – battezzata “Harry’s 100% Mie” – presso lo stabilimento di Saint-Vulbas, località della regione Rodano Alpi. Qua, nel dipartimento dell’Ain, la multinazionale italiana vanta una produzione annuale di pancarré pari a 24 milioni di confezioni.
Fatta salva la prospettiva di accrescere il numero di unità lavorative del complesso di Plaine de l’Ain, nel quale così facendo si creeranno i presupposti per l’assunzione di altri 40 dipendenti, l’innovazione lanciata da casa Barilla prevede un sistema di raffreddamento del pane appena sfornato, che ne faciliterà il taglio per l’insacco. In fondo è risaputo, il segreto della creatività sta nel saper nascondere le proprie fonti; così, sul nuovo processo di “panificazione”, il gruppo alimentare ha posto il proprio brevetto.
Ma l’investimento di Plaine de l’Ain rappresenta soltanto una “fetta” dei piani di sviluppo elaborati da Barilla allo scopo di ampliare il proprio giro d’affari in Francia. Già nel novembre 2013, la multinazionale aveva infatti annunciato l’impiego di 30 milioni entro il 2016 per creare la più grande “industria” del pane dell’Esagono. Ciò sarà possibile grazie all’espansione dell’impianto di Malting Montierchaume, nei pressi di Châteauroux – nel dipartimento dell’Indre -, che assorbirà inoltre le attività del sito di Gran Prè, in fase di dismissione.
Del resto, i traguardi raggiunti da Barilla nell’ultimo decennio garantiscono le migliori aspettative future. Da quando la multinazionale della pasta ha acquistato la francese Harrys, nel 2007, le vendite di pancarré sono cresciute del 2,4%, mentre il pane morbido “senza crosta” ha registrato un aumento del 15%. Quindi, per mantenere il proprio vantaggio nei confronti della concorrenza, Barilla ha introdotto una valevole strategia di diversificazione del prodotto: dal pan-brioche, ai sette cereali, per arrivare al pane a lunga conservazione, nel corso degli ultimi sette anni la capacità di produzione del gruppo emiliano ha censito un aumento del 50% grazie al marchio Harry’s, premiando in tal modo le scelte vincenti dell’azienda sul mercato francese. Il terzo tassello del puzzle, nella panoramica degli investimenti attuati dall’azienda alimentare in Francia, riguarda l’impianto di Valenciennes. In questo sito, la società ha dichiarato che erogherà 3,2 milioni per la fabbricazione di un prodotto nuovo, peraltro non ancora rivelato.
«L’insieme di questi investimenti, unita alla stretta collaborazione fra le nostre realtà, sono la testimonianza della nostra convinzione che il futuro della Barilla ha le sue radici anche in Francia», ha dichiarato il vice presidente del gruppo, Pier Paolo Barilla, all’indomani dell’inaugurazione della nuova linea produttiva. Dunque, il programma di investimenti dell’importo complessivo di 47,2 milioni – che interesserà tre stabilimenti dei sei presenti in Francia – avrà come prima tranche il distretto di Plain de l’Ain, attraverso l’innovativo programma “Harrys 100% mie”.
Con oltre 500 milioni di euro di fatturato nel 2013, ad oggi non vi sono dubbi che, per il gruppo Barilla, la Francia rappresenti il secondo mercato dopo l’Italia. I dati della posizione leader dell’azienda nelle vendite del pane preconfezionato sono corroborati dalla presenza di 1.260 dipendenti, impiegati nei sei stabilimenti francesi. «Ciò testimonia la fiducia nelle capacità del marchio Harrys e delle équipes impegnate negli stabilimenti», ribadisce il direttore generale di ‘Barilla Francia’, Miloud Benouda: una controprova che il nuovo‘pane della felicità’ marcato Barilla passerà proprio per Saint-Vulbas.
Articolo scritto per Italie – France