Scopriamo il suo albero genealogico.
Bartolomeo Malatesti.
Vescovo di Rimini dal 9 giugno 1445 al 5 giugno 1448
1397. Frate Bernardino Manzoni, Inquisitore Pisano (ma soprattutto bibliotecario della Malatestiana di Cesena tra 1625 e 1626, come segnalato da A. Domeniconi [1963] e P. Errani [2009]), nel suo "Caesena Sacra" (Pisa 1643, I, p. 72) ricorda che nel 1397 (su questo dato, vedi la pagina
Bartolomeo Malatesti, "Pandulphi Malateste Soliani Comitis [...] germanus frater" ed "ordinis Minorum Conventualium professus", è consacrato vescovo di Dragonaria"Enigmi").
Di Pandolfo Malatesti, fratello di Bartolomeo, si precisa che "anno 1391 Patricius, Consiliarusque Caesenaticenis Urbis erat".
Dal 4 gennaio 1391 i fratelli "Carlo Pandolfo Malatesta e Galeotto di Galeotto Malatesti" sono vicari di Cesena (Mazzatini, p. 325).
Quindi Bartolomeo Malatesti è pure lui figlio di Galeotto I (+1385), nato da Pandolfo I, figlio di Malatesta da Verucchio.
Sulla genealogia del vescovo Bartolomeo nulla scrivono Clementini ("Non ho trovato a chi fosse figliolo [...] né donde discenda", II, p. 340) e L. Tonini ("pressoché ignoto", V, l, pp. 617-618).
Il testo appena indicato come "Mazzatini, p. 325", è un documento pubblicato sempre in maniera erronea. Esso è contenuto nel volume di G. Mazzatinti "Gli archivi della storia d'Italia, I e II", apparso presso la casa editrice Licinio Cappelli di Rocca San Casciano nel 1897-1898 (nuova edizione presso Georg Olms Verlag, Hildesheim1988).
Si tratta di un documento proveniente da Roma, come alla p. 322 dello stesso volume si precisa, riportando un brano del prof. Giuseppe Castellani che qui riproduciamo: "Mons. Gaetano Marini, profittando della carica di Prefetto degli Archivi apostolici del Vaticano, arricchì l'Archivio Comunale di Santarcangelo di Romagna, sua patria, della copia di una serie numerosissima di documenti, la maggior parte inediti, che si riferiscono alta storia del Comune di s. Arcangelo, o de' suoi cittadini, o delle terre e castelli che facevano parte del suo Vicariato".
In esso si trova la data del 4 gennaio 1391 per il rinnovo dei vicariati da parte di Bonifacio IX ai figli di Galeotto I. Tale data è sempre apparsa come 3 gennaio.
Sulla cit. da G. Castellani, si veda il suo "Il duca Valentino. Due documenti inediti", in "Atti e Mem. della R. Deput. di Storia patria per le prov. di Romagna", serie III, XIV (1896), pp. 76-79. La cit. è presa da
p. 76.