Conoscere una persona per due settimane.
Parlarci tutti i giorni, degli argomenti più disparati.
Programmare di vedersi di persona.
Farci anche un mezzo pensierino, se vogliamo.
E, una sera, essere interpellati da una ragazza.
“Ciao, ho saputo che da qualche giorno stai parlando col mio ragazzo” (e lo descrive).
“Mah, non mi risulta. L’unico ragazzo corrispondente alla descrizione che conosco mi ha detto di non essere fidanzato“.
Scoprire così che il tizio è fidanzato da sette anni e convive da tre, e che ti ha bellamente preso per il culo per due settimane, omettendo questo piccolo particolare, e (s)parlando della sua ragazza indicandola come ‘ex’.
Seguono scene di isteria da parte di lui (che, da buon Euripide – come lo avevo soprannominato in qualche post – mette su delle vere tragedie con tanto di minacce di suicidio) (se ti serve un cappio, te lo annodo io)
e terzi gradi da parte di lei che vuol sapere ogni minimo dettaglio della nostra conoscenza.
La sottoscritta incazzata nera, perché presa per il culo per due settimane.
“Ero confuso!” si giustifica Euripide.
Queste situazioni merdose le odio con tutto il cuore. Mi fanno star male.
Mi sento danneggiata, presa in giro. E non me ne fotte una sega se eri confuso.
Fottiti, stronzo.
E, fra l’altro, una foto della sua non-ex l’ho anche vista: è una racchia.
Ok, anch’io sono una racchia, ma questa è una racchia+.
Si amano. Bene. Che si fottano.
Ma non vengano a rompere i coglioni a me. Se lui ha dei problemi con lei e non vuole più starci, se è confuso, vada a dirlo a lei, invece di raggirare ME.
Non sono più basita: sono INCAZZATA.