Magazine Diario personale

Basta con questa sindrome d’accerchiamento

Da Antonio

Cari Amici, più di qualcuno tra voi mi ha invitato a leggere un articolo di tale F. Romano (del sito Napoli Style) dal titolo "Gente, aprite gli occhi" (vista le velocità con la quale si è diffuso scommetto che lo avete letto più o meno tutti).

Ebbene, voglio ribadire una volta per tutte che questo articolo francamente NON lo condivido affatto!

Quanto accaduto a Roma fuori e dentro lo stadio Olimpico è la solita vergogna ITALIANA (non romana o napoletana o peggio ancora statale)! Come ho già avuto modo di scrivere, in queste circostanze tutti sono vittime e tutti sono carnefici, senza distinzione geografica o cromatica. La piaga della violenza negli stadi è un male comune a tutta l'Italia, Napoli compresa. Non è credibile pensare che Napoli e i napoletani siano immuni da questo fenomeno. È vero, la tifoseria azzurra è vessata in ogni stadio italiano, ma questa non può né deve essere una giustificazione per sentirsi sempre e comunque sotto accusa da parte di media, addetti ai lavori, tifoserie avversarie ecc.

Quanto è accaduto al giovane Ciro Esposito è un qualcosa di drammatico, ma uno dei colpevoli (ne mancano altri tre) è stato prontamente arrestato dalla Polizia, ed ora la giustizia farà il suo corso senza bisogno di un parallelo e inutile processo mediatico (che altro non può fare se non esacerbare ulteriormente gli animi). Piuttosto sarebbe apprezzabile un'analisi del come e perché sia potuto accadere, in quanto con una minuziosa azione di prevenzione, da parte delle forze dell'ordine, questa tragedia si sarebbe potuta certamente evitare, ed è questo il punto su cui riflettere, STOP.

Quanto combinato da Genny 'a Carogna (un nome una garanzia), invece, è rimasto sotto gli occhi di tutto il Mondo ed è stato imbarazzante! Io quando vado allo stadio vengo perquisito in ogni dove, quel signore viceversa, incurante di un Daspo a suo carico, faceva bella mostra di se sulla balaustra di una curva sfoggiando per giunta una t-shirt INDEGNA.

Ora, pensare che il "signor" Carogna possa rappresentare Napoli e i napoletani è ridicolo (sarebbe stato messo sotto accusa anche se si fosse chiamato Ambrogio il terribile) e chi veicola una tale congettura soffre di una evidente sindrome d'accerchiamento.

Se il calcio italiano è alla deriva la colpa la si deve addebitare anche a gentiluomini come Gennaro De Tommaso, che, nonostante tutto (è di oggi la notizia di un suo ennesimo Daspo), è ancora giustificato (sic!) nei suoi comportamenti per giunta con la più banale delle linee di difesa, quella de "gli altri sono più cattivi, più violenti, più delinquenti ecc.".

Per giunta scrivere "Genny 'a Carogna [...] non ha autorizzato la partita ma chiedeva solo informazioni certe e dettagliate sulle condizioni dello sventurato che ha subito una pistolettata in pieno petto" è un insulto all'intelligenza di chi legge, non solo perché per 45 minuti la partita è stata sospesa (e la smentita del questore è ovvia e banale, del resto non poteva certo confermare che lo Stato aveva trattato con un capo ultras), ma soprattutto perché non si capisce come mai abbiano dovuto rassicurare solo la carogna e non tutto lo stadio!

Pertanto sarebbe opportuno una onesta presa di coscienza da parte di tutti, napoletani compresi. La storia del "lui è peggio di me" è una fanciullesca presa per i fondelli, evitate di cascarci!

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