Prima di Psycho … c’era Norman Bates
Quello di Bates Motel è stato un successo annunciato, almeno negli Stati Uniti. La serie tv che racconta la giovinezza del serial killer più famoso del cinema, Norman Bates, dopo aver stregato il pubblico americano lo scorso Marzo, ora arriva anche qui in Italia. Rai Due infatti da 13 settembre, ha incominciato a trasmettere i dieci emozionanti episodi che compongono la prima stagione. Mentre in America si pensa già alla seconda stagione, è tempo che anche l’Italia apprezzi uno dei prodotti televisivi più elettrizzanti della scorsa stagione. Prodotta dal papà di Lost, Carlton Cuse, Base Motel non è un semplice prequel.
Tralasciando per un attimo la trama in sé, che comunque funziona alla perfezione, ciò che rende Bates Motel una serie tv degna di nota, sono le interpretazioni dei due attori principali e quelle atmosfere da thriller anni ’60. I tratti distintivi della poetica di Carlton Cuse si leggono fin dai primi minuti del pilot e, come al solito, sono di grande impatto emozionale. Bates Motel quindi promette bene, e benché racconta una genesi diversa di uno dei serial killer più famosi della storia del cinema, il risultato è impeccabile.
La serie della rete cable A&E infatti, rompe la tradizione con il film Psycho del grande Alfred Hitchcock. Sappiamo che il capolavoro del maestro del brivido, è ambientato negli ’60 e vediamo un Norman Bates adulto e tormentato dal ricordo della madre; poi ci furono due seguiti degli anni ’80 in cui vediamo un Norman invecchiato ma che non dimentica le cattive abitudini, ed un quarto film che racconta la gioventù del ragazzo prima che diventasse un assassino. Se quindi credete di trovarvi di fronte una serie tv molto old style, con atmosfere alla Mad Men per intenderci, vi sbagliate. La presenza di apparecchi elettronici alla moda, fa subito capire come gli autori abbiano voluto creare qualcosa di nuovo. Questa svolta inedita fa intuire come Bates Motel non è solo un prequel agli eventi raccontati nello storico film, ma vuole dare uno sguardo smaliziato e moderno ad un mito che rimane ancora vivo nel cuore dei fan.
Se le atmosfere sono molto asfissianti e simili ad un prodotto vecchio stile, la vicenda di fondo si adegua agli standard dei drama che abbiamo imparato a conoscere, a questo va aggiunta una perfetta caratterizzazione dei personaggi, che ci seducono e mettono anche timore. In primis Norma interpretata da una superba Vera Farmiga, che dopo la morte del marito, decide di cambiare la sua vita acquistando un motel in un pittoresco paesino di provincia. Lei è determinata, scaltra ed ossessiva nei riguardi di suo figlio Norman. Il ragazzo, che ha il volto di un mingherlino ma convincente Freddie Highmore, è totalmente succube della madre. Anche se sedotto dalla nuova realtà che sta vivendo, rimane comunque legato ai sui affetti, diventato quasi un disadattato. Caso ha voluto che una sera, Norma, viene violentata dall’ex-proprietario del Motel. La donna aiutata da Norman, finisce per uccidere l’uomo. Mentre il ragazzo vuole denunciare tutto alla polizia, la donna invece cerca di convincere il figlio a nascondere il corpo. Questo avvenimento, non fa altro che accentuare la morbosità tra i due.
La tensione narrativa, tocca il suo apice nel momento in cui, lo sceriffo Royce Romero che ha il volto di Nestor Carbonelli ed il suo vice Zach Shelby interpretato da Mike Vogel visto l’anno scorso in Pan Am, arrivano a conoscere Norma e suo figlio nell’attimo in cui stanno tentando di nascondere un cadavere scomodo. Non sto qui a raccontarvi cosa succede dopo, ma potete stare tranquilli che i colpi di scena non mancheranno. Seppur tra l’episodio 6 e 7 c’è un leggero calo della tensione narrativa, il finale di stagione vi terrà incollati davanti lo schermo grazie ad un colpo di scena ben assestato.
Quindi il sottoscritto ed alcuni membri della redazione di Oggi Al cinema, siamo più convinti che Bates Motel è una serie tv che riuscirà a catturare la vostra attenzione. Il motivo? Perché vive di vita propria. Anche se si presenta come un prequel di Psycho, è una serie tv dalle mille sorprese, che fa tremare di paura ed inquieta fin nel profondo. Un drama psicologico quindi azzarderei dire, che sfruttando una trama ad effetto e molto intrigante, illustra un tormentato ed ossessivo rapporto madre/figlio, che nonostante sappiano già dove porterà, non possiamo che rimanere inermi nel guardare la nascita di un pericoloso assassino. Sorge però spontanea una domanda : ”Come si può diventare un simile mostro?” La risposta è semplice: i mostri sono creati da altri mostri.
di Carlo Lanna per Oggialcinema.net