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Battle Royale era Hunger Games, un decennio fa…

Creato il 10 gennaio 2014 da Biagiochi @biagiochi

battle royale

Ogni venerdì ilballodelcervello.com ospita una mia rubrica cinematografica dal titolo “and the winner is…”, nella quale consiglio i film che credo valga la pena di vedere.i

Se è vero che non tutti i mali vengono per nuocere, allora devo scrivere questo post. Mi spiego. Durante le ultime festività natalizie ho voluto seguire il consiglio di una persona che stimo, decidendo così di colmare  quella che, a detta di molti, era una lacuna troppo grave. Non avevo mai visto The Hunger Games. Non sapevo nemmeno cosa fosse. Ora so che è un plagio. E dalla brutta esperienza di questa visione ne traggo un buon consiglio, quello del film plagiato, per voi…

…and the winner is “Battle Royale“!

Trama: Repubblica della Grande Asia, uno stato totalitario. In un futuro prossimo, nel quale le dinamiche sociali moderne hanno visto diminuire pericolosamente l’autorità della popolazione adulta, il governo decide di varare la Millenium Educational Reform Act, conosciuta anche come BR act. Si tratta dell’estrazione a sorte di un gruppo di studenti delle superiori che dovrà partecipare al Battle royale, un crudele gioco di sopravvivenza nel quale i ragazzi avranno il compito di uccidersi a vicenda per difendere la propria incolumità al fine di essere eletti vincitori e poter tornare finalmente a casa. Solo l’ultimo sopravvissuto potrà fregiarsi di tale riconoscimento. Se, allo scadere dei tre giorni durante i quali si svolge il gioco, saranno in vita più individui, il comitato supervisore dei ragazzi li ucciderà tutti facendo esplodere il collare elettronico che cinge il collo di ogni partecipante. Fa parte del comitato, oltre ai militari, il prof. Kitano (Takeshi Kitano). Ogni concorrente ha in dotazione, oltre al collare-bomba, una bussola, una mappa dell’isola, viveri per 3 giorni e un’arma. Le armi spaziano dai mitragliatori ai bastoni, dalle balestre alle accette, dai binocoli ai coperchi per le pentole.

La storia di Battle Royale  nasce fra le pagine del libro omonimo, opera prima dello scrittore giapponese Koushun Takami, uscito in Giappone nel 1999 e soltanto nel 2009 pubblicato da Mondadori  in Italia. Di una bellezza e violenza disarmanti, il romanzo di Takami è divenuto col passare degli anni un vero e proprio cult non soltanto in terra nipponica. L’orrore di un futuro immaginato e temuto, lontano e così assurdo, è riuscito a spaventare ed appassionare milioni di persone nel mondo, e Battle Royale si è trasformato prima in un film, diretto da Kinji Fukasaku nel 2000, e poi in un manga, sceneggiato dallo stesso scrittore e disegnato Masayuki Taguchi nel 2002.

Impreziosita dall’interpretazione di Takeshi Kitano, ancora una volta alle prese con la sfida di rendere un personaggio assurdo, quello del professore che introduce gli studenti al Br act, credibile e all’altezza della sua stessa caratterizzazione, la pellicola riesce quasi a completare il libro, senza tradirne le intenzioni e la bellezza. Le atmosfere cupe e terrificanti del racconto, insieme alla fotografia di Tatsumi Yanagishima, aiutano il cast di attori giovanissimi a dar vita all’assurdità di un mondo crudele dal quale è difficile staccare gli occhi. Fra tutti spicca una giovane Chiaki Kuriyama, attrice scelta anche da Quentin Tarantino per Kill Bill vol. 1, dove interpreta ancora una volta una combattente, la diciassettenne Gogo Yubari. E’ probabile che, per il combattimento fra Gogo e La Sposa, il regista si sia ispirato proprio a Battle Royale, uno dei suoi film preferiti.

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