Champions League, ottavi di finale: Shakhtar Donetsk – Bayern Monaco
Si gioca in Ucraina, ma non alla Donbass Arena, la sfida valida per l’andata degli ottavi di finale di Champions League tra Shakhtar e Bayern. A causa degli scontri e dei disordini recenti nella regione di Donetsk, la partita si è giocata all’Arena Lviv (stadio del Karpaty). Nel Bayern spegne 100 candeline Xabi Alonso, che raggiunge la tripla cifra nella casella delle presenze in Europa, mentre lo stesso Bayern (per la prima volta in questa edizione) non riesce a gonfiare la rete avversaria.
SHAKHTAR DONETSK
Mircea Lucescu sceglie così il proprio 11 neroarancio per provare a battere il Bayern: Pyatov in porta, capitan Srna e Shevchuk terzini ad affiancare Rakitskiy e Kucher. Dalla mediana in poi è un baby Brasile: Fred e Fernando davanti alla difesa, con i jolly Taison, Alex Teixeira e Douglas Costa alle spalle del solo Luiz Adriano, attualmente capocannoniere della Champions League con 9 reti. Lo Shakhtar non gioca una partita ufficiale dal 10 dicembre 2014 (Porto – Shakhtar di Champions League).
BAYERN MONACO
Dal canto suo, Pep Guardiola (che già ha incontrato lo Shakhtar in qualità di allenatore del Barça) si affida al solito falso nueve con un inedito 3-3-3-1. Lewandowski in panca, dunque, e spazio a Thomas Müller libero di variare su tutto il fronte d’attacco. Dietro di lui Götze, con Ribéry e Robben pronti ad arare le fasce come d’abitudine. Le chiavi del centrocampo del Bayern, poi, affidate ai piedi di Xabi Alonso, al capitano Bastian Schweinsteiger e allo spagnolo Bernat. Difesa a 3 con Alaba, Rafinha e Boateng, pronta in ogni momento a diventare un quartetto con l’aiuto del portiere-libero Manuel Neuer.
LA CRONACA DELLA GARA
Come da previsione, fin dall’inizio il Bayern prova ad imporre il proprio gioco senza dare punti di riferimento. Ben presto, però, è proprio il Bayern a smarrire la bussola e a trovarsi in difficoltà su un campo neutro, ma comunque ostico per il carattere e la qualità della compagine ucraina. Le occasioni costruite dal Bayern sono poche e confuse, mentre lo Shakhtar si copre bene e recupera diversi palloni tentando di affondare in contropiede. A fine primo tempo le squadre rientrano negli spogliatoi con uno scialbo 0-0.
Nella ripresa non cambia molto. L’emozione più grande è rappresentata dalla seconda ammonizione (e conseguente espulsione) di Xabi Alonso. 100 presenze e non sentirle per lo spagnolo del Bayern, reo (già ammonito) di una trattenuta che tradisce quella che è la sua esperienza in campo internazionale. Guardiola corre ai ripari per il suo Bayern inserendo Badstuber, ma il risultato non cambia, dato che a tenere banco sono più gli interventi ruvidi e le scintille in campo, che portano ad un totale di 8 cartellini gialli (compresi i due a Xabi).
All’Allianz Arena, il Bayern cercherà in ogni modo la vittoria per poter festeggiare i quarti di finale di Champions League per il nono anno consecutivo, ma con questo Shakhtar nulla è scontato.