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B.B sexy Pin Up Francese

Creato il 21 maggio 2010 da Sophielamour

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Venti anni vissuti da sex symbol e una trentina passati ad abbattere quell’immagine mitica che il mondo si era fatta di lei. Storia singolare quella di Brigitte Bardot, icona femminile del cinema francese degli anni ’60. Nasce da una famiglia benestante il 26 settembre del 1934, a Parigi, nel quartiere residenziale di Passy. In un’autobiografia racconta che da piccola era piuttosto bruttina. Pensava solo alla danza e alla musica e per seguire la sua vocazione si iscrisse al conservatorio. Non immaginava che da lì a poco avrebbe dovuto abbandonare il suo sogno per trasformarsi lei stessa in quello proibito di milioni di uomini.

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A quindici anni appena la sua carriera è già segnata. Appare sulla copertina della rivista femminile ‘Elle’ e nel giro di poco tempo debutta al cinema. Provocante Lolita dai capelli biondi scombinati, la boccuccia sempre imbronciata e un mezzobusto mozzafiato, la Bardot gira il suo primo film nel 1952. Ha appena diciotto anni. Sulla soglia della maggiore età, nello scandalo generale, sposa Roger Vadim, con cui intratteneva già una relazione quando era ancora minorenne. Da bravo pigmalione, il regista le regalerà la celebrità dirigendola nel film Piace a troppi (farà la stessa cosa con Catherine Deneuve e Jane Fonda). Il titolo originale è "Et Dieu crea la femme", da tradursi anche con "E Vadim creò BB". Esplode nel mondo il mito della biondina sexy francese.

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Da lì in poi gira una quarantina di pellicole, spesso modeste, in venti anni di carriera. La punta massima del prestigio la tocca quando entra nella corte di Jean-Luc Godard, uno dei massimi esponenti della Nouvelle Vague, per recitare in Il disprezzo (1963), dal romanzo di Alberto Moravia. Poco dopo i quaranta anni, assediata dai giornalisti di cronaca rosa, stressata dai flash dei fotografi che le facevano la posta dietro la finestra della villa di Saint Tropez, abbandona la scena. Ma al contrario di Greta Garbo, altro mito del cinema desaparecido per scelta, non si ritira a vita privata per lasciare negli spettatori intatto in eterno il ricordo della sua bellezza perduta. Bensì perché "la celebrità ha fatto della mia vita un inferno", ha spiegato un giorno.

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La Bardot abbandona i set, ma apparirà spesso in pubblico, esibendo fieramente le sue rughe. Imbruttita, e anche un poco incattivita col passare degli anni, comparirà per lanciare le sue nuove battaglie. La difesa dei diritti degli animali prima di tutto, dei quali si circonda nel suo buen ritiro in Costa Azzurra, per anni un porto di mare e di marinai. Campagne contro la caccia alla foca, contro le pellicce ("Andreste con un vero e proprio cimitero sulle spalle"), contro chiunque si mettesse contro le bestie, compresi i musulmani che per una sua invettiva violenta le costarono l'etichetta di razzista: "Se i musulmani la smettono di sgozzare milioni di montoni per me diventano le persone più meravigliose del mondo", si giustificava così. Quasi sempre raggiunge l'eccesso, come quella volta che parlando di un gallo che in campagna, alle cinque del mattino, disturbava la quiete pubblica, disse: "E' come se proibissero a Pavarotti di cantare all'Opera". Ma la sua vita tutta è un eccesso.

A partire dagli amori: oltre ai tanti amanti di una notte, tutti matrimoni infelici. Diceva di non essere mai stata "amata per quello che ero, ma solo per ciò che rappresentavo". E in parte forse era vero. Dopo Vadim, Jean Louis Trintignant coprotagonista di E dio creò la donna, l'attore Jacques Charrier, da cui ebbe il suo unico figlio Nicolas, poi ancora una storia passionale e violenta con un altro attore, Sami Frey. In seguito il miliardario tedesco Günther Sachs e ultimo in ordine di tempo Bernard d'Ormale, uomo d'affari vicino al Fronte di Le Pen, con il quale è sposata da dodici anni.


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