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Becoming adult, turning into myself

Creato il 05 dicembre 2012 da Automaticjoy

Becoming adult, turning into myself

Joyo Twinkle, festival natalizio in una cittadina vicino a Kyoto

Lo so, è tanto che non scrivo, ma gli impegni continuano ad accumularsi e le settimane volano. Tra pochissimo è Natale, e tra un paio di settimane sarò di nuovo in Italia per festeggiare con le persone a cui voglio bene e ricaricarmi prima di tornare alla routine giapponese. Da lì spero di riuscire a rimettermi in pari con tutte le cose che vi vorrei raccontare, anche se sono così tante che mi pare impossibile. La fine dell'anno porterà con sé anche il bilancio di questi primi tre mesi a Kyoto, e ovviamente i buoni propositi per i successivi nove mesi. Ma non è ancora il momento per questo.
Le sensazioni che volevo fermare in questo post stanno evaporando lentamente, quindi le butto giù in fretta prima di perderle del tutto.
Camminare con la musica nelle orecchie mi è sempre piaciuto. Credo che farlo implichi un certo grado di familiarità col luogo in cui ci si trova, grazie alla quale non è più necessario prestare attenzione alla strada, ci si può semplicemente lasciar portare dalle gambe.
Casa mia è a quattro chilometri dalla scuola e ogni giorno cammino avanti e indietro, facendo eccezione solo quando è brutto tempo. Mi sento meglio di quando sono partita, sono senza dubbio molto più in forma.

Becoming adult, turning into myself

Arcobaleno sul Kamogawa


Mi sono creata una playlist su misura con quei brani che non mi stancano mai, da mettere in loop per ore. Quando l'ascolto non vorrei mai arrivare alla mia meta, non faccio caso alla fatica.
Dopo essermi allontanata da quel paradiso dello shopping che è Teramachi mi sono calata la cuffia fin sul naso, ho chiesto a un gentile passante conferma sulla direzione da prendere (ve l'ho detto che non ho senso dell'orientamento) e mi sono incamminata verso casa più allegra del solito. Sento la mancanza delle serate passate fuori a ballare, in un negozio mi sono persino esaltata per un pezzo hipsteristicamente old come Banquet, e sgambettando per una strada buia e solitaria non sono riuscita a fare a meno di canticchiare tra me e me.
Becoming adult, turning into myself

Canticchiavo e camminavo e mi sentivo felice, perché anche se il mio giapponese è ancora traballante sto imparando cose che nessuno mi toglierà più. Sto diventando molto più accomodante, sto imparando a tollerare anche le persone che non mi vanno troppo a genio, e soprattutto sto facendo tutto da sola. Per la prima volta nella vita non ho nessuno a cui appoggiarmi e sento che le mie sole gambe, temprate da lunghe passeggiate per una città lontana da casa, bastano a sostenermi e sono in grado di portarmi lontano.
Mi capita di pensare che ci vivrei anche per sempre, qui. Poi parte un ritornello che fa let me come home, home is wherever I'm with you, e so che il mio posto è altrove. Intanto, però, lasciatemi qui ancora un pochino.
[Nota personale: quando torno voglio sfondare le scarpe sulla pista del Covo, ma va bene anche l'Estragon. Voglio rovinarmi, andrei anche al Millennium.]

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