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Ben 800 le firma false per la lista di formigoni. una giunta che non doveva esistere.

Creato il 19 aprile 2011 da Madyur

Ottocento firme false per potere accedere alle elezioni regionali. Aggiunte alle richieste di alcuni amici per intervenire su procedimenti giudiziari e per le lotte interne per inserire Nicole MInetti ( una protagonista delle serate del premier) nella lista , offrono uno sfondo non rassicurante della politica lombarda del governatore Formigoni.

Formigoni uno di noi

La procura di Milano ha inviato notifiche a comparire a una decina di consiglieri provinciali e comunali del Popolo della Libertà che hanno autenticato le firme necessarie per presentare alle elezioni del 2010  la lista “Formigoni per la Lombardia”.

Sono accusati di falso ideologico e dovranno spiegare come hanno potuto convalidare 800 firme , risultate poi false. E dire che non sono autentiche non è la perizia di un esperto  , ma le tantissime persone ascoltate dai Carabinieri e che hanno detto che quella firma non era la loro. Ora gli autenticatori si troveranno di fronte ad una prova granitica.

“Chi raccoglie le firme non è il candidato, ma i partiti. La questione è stata sollevata in campagna elettorale ed è stata respinta dal Tar e dal Consiglio di Stato. E già la Corte d’Appello aveva giudicato le firme regolari” aveva liquidato la Formigoni. Ora però 3800 firme consegnate ( ne servivano 3500 ) , quasi 800 firme risultano false e tutto si riapre. I Radicali furono esclusi dalle Regionali.

Le liste furono fatte in fretta e furia perché Silvio Berlusconi doveva inserire ai primi posti , per essere esclusivamente eletti, Nicole Minetti e il suo fisioterapista Giorgio Puricelli. La lista , infatti, fu prima esclusa e poi riammessa dal Tar e fu oggetto di un esposto dai Radicali, che ne contestavano l’autenticità.

L’importanza delle scadenze era ben chiara a Formigoni , che si era attivato presso gli amici della P3 in grado di avvicinare i giudici e conoscere le toghe che si sarebbero occupate del caso. Il primo marzo Formigoni chiamò Angelo Martino , l’ex consigliere comunale campano , per chiedere conferma delle azioni dei giudici.

Formigoni si interessò perché il capo degli ispettori del Ministero della Giustizia , Miller , mandasse i controlli per verificare l’operato dei giudici e a chiederne conferma a Martino.


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