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Benestanti

Creato il 11 ottobre 2013 da Lundici @lundici_it

In Italia la salute, che può essere considerata un indicatore di benessere di una popolazione, è garantita dal servizio sanitario nazionale (SSN).

Se prendiamo per buona questa affermazione, allora secondo il nostro attuale governo noi italiani staremmo molto bene, visto che già godiamo di uno dei servizi sanitari “ai primi posti in Europa”.

- E tu come stai?
- Io bene, grazie!
- Sì, ma stai bene davvero o lo dici solo così, per dire?
- Me l’hanno suggerito

Il 20 settembre scorso sono state pubblicate le note di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def) 2013, che sembrano contenere alcune importanti novità per noi cittadini italiani.

Pare che sia in cantiere una nuova modifica del Servizio Sanitario Nazionale, ma se nel frattempo vi interessa il riassunto di quanto successo finora, potete trovarlo qui.

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Come vorremmo trovare, a volte, le sale d’attesa

In primo luogo, si avverte la necessità di “ripensare un modello di assistenza finalizzato a garantire prestazioni non incondizionate, rivolte principalmente a chi ne ha effettivamente bisogno”.

Ora, questo significa che in questo momento sono contemplate prestazioni “incondizionatamente” erogate anche a chi non ne ha “effettivamente” bisogno? Non ho ben capito cosa intendano loro, ma nella mia personale esperienza, generalmente queste persone sono rappresentate da raccomandati o dagli stessi  amministratori, direttori, politici locali e avvocati, i peggiori, che si presentano, brandendo come spade, eleganti “lei non sa chi sono io, se succede qualcosa finite tutti in galera”; “gente di un certo livello” insomma, che viene immotivatamente studiata da capo a piedi. Quasi sempre con la pretesa di avere la precedenza su chi magari aspetta da ore o giorni.

La “gente comune” molto più spesso, se si rivolge ad una struttura sanitaria, è perché avverte il bisogno di una qualsiasi assistenza; se talvolta lo fa con modalità sbagliate, è perché non è stata informata e guidata correttamente.

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staranno meditando di abolire il gioco del Lotto?

Altro nodo fondamentale è la prevenzione, per cui dovrebbero essere predisposti (perdonate ma il condizionale è d’obbligo, di questi tempi) “ investimenti  basati sull’evidenza scientifica e su una valutazione costo/efficacia […] prestando attenzione alla prevenzione di tutti i comportamenti a rischio (sedentarietà, alimentazione eccessiva, fumo, dipendenza da gioco patologico, consumo di sostanze alcoliche, con un particolare focus sui giovani) e alle tossicodipendenze“.

Siamo tutti d’accordo, no?  E’ di fondamentale importanza informare la popolazione sulle possibili conseguenze dei propri comportamenti; a mio avviso, parimenti apprezzabile è che questa informazione sia fornita senza alcuna connotazione morale: semplicemente, il dato nudo e crudo.

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sembra che in Cina non se la passino meglio di noi

Per “l’angolo dell’aneddoto”, durante il mio periodo di tirocinio in pronto soccorso da studentessa, un giorno si presentò un ragazzo appena ventenne con un dolore al petto.
Prima diagnosi da escludere, l’infarto cardiaco, che nei giovani può esser causato dall’assunzione di cocaina.
Durante la registrazione dell’Elettrocardiogramma, il medico (se non ricordo male una ciellina) con sguardo torvo gli sussurrò  “Lo sai vero che queste cose non si fanno?!?”.
Fossi stata io quel ragazzo, un’affermazione del genere non mi avrebbe fatto certo desistere da nuove assunzioni.
Probabilmente la consapevolezza che la cocaina, essendo un importante vasocostrittore, può causare infarti cardiaci ed ictus cerebrali, anche la prima volta che si prova, avrebbe un maggior effetto reprimente. Io l’ho vista con i miei occhi una quindicenne (!) con un ictus cerebrale da cocaina.

Tornando al nostro Def 2013, chi di noi ha avuto la nonna o lo zio ricoverati per gravi problemi non completamente risolti dalla degenza, potrebbe aver notato che “l’assenza di reti assistenziali è un’altra delle cause di notevoli sprechi di risorse […] con conseguenze anche sull’efficacia dei trattamenti”.

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strategie

Credo che soprattutto per questo aspetto le realtà regionali differiscano notevolmente tra loro, comunque pare che ci si impegnerà a “potenziare la rete dei servizi territoriali “, “l’ospedale sarà il luogo di cura per acuti “ ed inoltre si rafforzerà la “Farmacia dei servizi”, che sarà in grado di “erogare nuovi servizi di valenza socio-sanitaria”. In molte regioni (tutte?) ad esempio molte farmacie sono già da tempo autorizzate a prenotare prestazioni specialistiche o esami diagnostici presso le diverse strutture sanitarie.

La mia parte preferita del documento riguarda il monitoraggio dell’appropriatezza delle prestazioni sanitarie e dei cosiddetti LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), per cui saranno identificate “le opzioni assistenziali dimostratesi non solo maggiormente costo-efficaci ma anche preferite dai pazienti e cittadini“: io non credo che questa sia una grande novità, chi lavora con onestà intellettuale cerca sempre di scegliere percorsi diagnostico-terapeutici efficaci e meglio tollerati dai pazienti, anche per la loro buona riuscita.  Purtroppo il clima di sempre maggiore diffidenza nei confronti del personale sanitario, rende a volte difficile una serena collaborazione, come dimostra la pratica sempre più diffusa della medicina difensiva, aspetto a mio avviso fallimentare della medicina moderna.

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leggende metropolitane (forse)

La  ”regia nazionale” sarà “essenziale condizione per mantenere l’unitarietà del SSN e per garantire l’equità di accesso […] di tipo trasversale tra le fasce della popolazione, dunque indipendentemente dalle condizioni socio-economiche individuali”.
Su questo bisognerà lavorare sodo sicuramente, dato che al momento mi sembra si stia andando nella direzione opposta: le liste d’attesa SSN continuano ad allungarsi, mentre chi può permettersi una visita privata, in alcuni casi,  ha la possibilità di accedere più tempestivamente alle cure.
Per il prossimo futuro dobbiamo aspettarci un dietrofrónt?

Stupiteci, una buona volta. Così avremo qualcosa di più concreto da raccontare.

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