La detrazione del 55% prorogata fino a dicembre 2012: dal 2013 scenderà al 36%
Il dossier illustra l’impatto economico indotto dai primi cinque anni di applicazione del 55%, i suoi riflessi come misura efficace per risparmiare energia e ridurre emissione di CO2, le conseguenze economiche di una mancata conferma o di un depotenziamento del 55% per il mercato italiano dell’involucro edilizio, e si conclude con le richieste argomentate per la conferma di un 55% efficace, strutturale e ampliato nella sua base di beneficiari.
Il rapporto evidenzia anche come il 55% sia stato un provvedimento che non grava sul bilancio complessivo dello Stato e del Sistema Paese avendo contribuito a far emergere una quota significativa di imponibile, altrimenti non intercettabile dall’Erario. Si stima che l’emersione in termini di IVA, IRES, IRPEF nonchè INPS e INAIL, recuperate grazie agli incentivi fiscali tra il 2007 e il 2009, ammonti a 3250 milioni di euro.
Secondo il documento del Cresme, l’impatto dello sgravio fiscale sul sistema paese potrà produrre, entro il 2021, un saldo positivo di 9051,5 milioni di euro oltre a dare un importante contributo all’abbattimento di CO2 per settore, al 2020. Solo nel residenziale si potrebbe risparmiare il 40% di anidride carbonica, il 23% nei trasporti, il 21% nel terziario e, il 16% nell’industria.
Secondo le Associazioni del settore, la domanda di soli serramenti generata dalle detrazioni fiscali è stata di 1300 milioni di euro e, di 400 milioni quella generata dal 55% sulla filiera dell’indotto degli infissi (accessori, sistemi, prodotti per l’isolamento e la tenute, componenti vetrarie).