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Era da un po’ che volevo scriverne, ma di spazio in questi due mesi per una comunicazione di servizio non ne avevo ancora trovato.
A novembre ho cominciato una collaborazione con 7 giorni a…, una rete di guide turistiche online delle principali città d’Europa, con New York unica eccezione. Oltre a New York, già disponibili Roma, Berlino, Parigi. Abbiamo appena iniziato, le guide non sono ancora complete, ma fra qualche mese speriamo di fornire un servizio gratuito usufruibile con smartphone e tablet con informazioni sulle principali città europee, ”testate” personalmente da chi le scrive.
Ambizioso, interessante, molto utile, ho quindi proposto una mia rubrica su Berlino in cui, questa l’idea, avrei scritto di strade, di sensazioni, di nulla.
Così è nata Berlin Style, la mia rubrica aggiornata due volte al mese, in cui racconto della vita berlinese vista da un italiano che vive in questa città ormai da un paio d’anni. Il nome è quello di una canzone dei Rotfront (di cui ho già scritto qui e qui), uno dei miei gruppi berlinesi preferiti, che si intitola, appunto, B-Style.
Nell’ultimo articolo, ancora non disponibile online, scrivo della Transmediale, appuntamento di inizio febbraio con la media art e la digital culture europea. In questo video, se vi va, ci trovate pochi secondi di in/compatibilità.
Quando ho parlato di Berlin Style con i miei amici di Neukölln, quasi allarmati, mi hanno detto: Dobbiamo aspettarci orde di italiani che invadono i nostri bar!?
No, certo che no, ho risposto.
In ogni caso, se leggendo Berlin Style, finite in un bar nascosto e sporco di Neukölln, beh, comportatevi come si deve: sedetevi al bancone, ordinate almeno una pinta di birra berlinese, e, chiacchierando con il barista, raccontategli come siete arrivati fin lì…
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