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Berlusconi condannato in appello a 4 anni nel processo Mediaset

Creato il 09 maggio 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Silvio Berlusconi si è vista confermata dalla seconda Corte d’Appello la condanna a 4 anni di reclusione, di cui tre coperti da

Silvio Berlusconi condannato a 4 anni nel processo per i diritti Mediaset

Silvio Berlusconi (Foto European Parliament licenza CC)

indulto, nell’ambito del processo Mediaset.
Berlusconi è accusato di frode fiscale nell’ambito della compravendita dei diritti tv.
L’entusiasmo per la notizia dell’elezione alla Commissione del Senato di Nitto Palma è stato spazzato via in breve tempo: in serata il Tribunale di Milano ha confermato la sentenza di primo grado del processo Mediaset, assolvendo invece il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. Tre anni di reclusione confermati anche per il produttore statunitense Frank Agrama. Ai 4 anni di reclusione, si aggiungono per Berlusconi 5 anni di interdizione dai pubblici uffici; inoltre il presidente dovrà versare 10 milioni di euro a favore dell’Agenzia delle Entrate. L’avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini (che in aula si era rifiutato di pronunciare l’arringa di difesa) dichiara: “La forza della prevenzione è andata al di là della forza dei fatti”. Si uniscono al coro di indignazione anche Maria Stella Gelmini e Daniela Santanché, che parla di una “sentenza indegna di un Paese civile”.

Dire che la sentenza spaventi il Pdl é forse riduttivo: se la pena resterà invariata anche con il ricorso alla Corte di Cassazione, si prevedono tempi duri per il leader del centrodestra. A spaventare Berlusconi sono maggiormente quei 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, che metterebbero in dubbio il suo mandato parlamentare. E se il presidente scongiura una crisi di governo, nonostante la “sentenza vergognosa”, le turbolenze che potrebbero abbattersi sulla squadra di Letta paioni tutt’altro che poco temibili.

Capezzone parla dell’urgenza di una riforma della giustizia, mentre dal Popolo delle Libertà si alzano i soliti slogan anti magistratura. Ma la riforma della giustizia é proprio uno dei punti piú deboli del governo Letta; il premier ha più volte dichiarato che il governo non deve esistere a tutti i costi, e che é necessario scendere a patti su visioni inconciliabili da parte dei due schieramenti.
Intanto sabato il Pdl torna in piazza, a Brescia, per stringersi intorno a Berlusconi. Gli strascichi del processo Mediaset sembrano tutt’altro che sul punto di interropersi a breve.

Articolo di Gabriella Dal Lago.


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